Mentre il dibattito sulla Sanità a livello regionale è in pieno fermento, ad Acri Amministrazione e Direzione Sanitaria, fanno finta che vada tutto bene.
Di Salute da noi non se ne deve parlare! Se non fosse per noi della Libera Associazione Cittadini Acresi, che ci battiamo da anni in favore del nostro nosocomio, sembrerebbe che le cose vadano bene, anzi benissimo!
L’ospedale di Acri, ahi noi, è scomparso dall’agenda politica locale (non è che prima fosse in cima hai loro pensieri!), proprio nel momento in cui PNRR e investimenti regionali si stanno rivolgendo alle strutture chiuse o ridimensionate, ma anche ai piccoli ospedali ed a quelli di area disagiata.
Ci siamo sempre opposti affinché il poliambulatorio di via Julia non venisse allocato presso i locali dell’ospedale, in quanto le due strutture offrono servizi sanitari di diversa natura.
Ed in più, occupando gli spazi liberi dell’ospedale, saturandoli, ne è stato impedito di fatto il rilancio. Eravamo scettici sui tempi di conclusione dei lavori per l’adeguamento sismico della struttura del poliambulatorio, e purtroppo ancora una volta avevamo ragione noi in quanto gli stessi sono fermi dalla scorsa primavera, pare per errori progettuali.
Dovevano passare 6-8 mesi ed invece sono passati oltre 2 anni, ma l’Amministrazione non ne vuole sapere di dare spiegazioni alla cittadinanza.
Il Sindaco con delega alla Sanità tace volutamente sul fatto che di avere inguaiato definitivamente un’ospedale che serve per curare i pazienti RICOVERATI ed OPERATI, i quali necessitano di assistenza h24.
Il Sindaco nella conferenza dei servizi svoltasi lo scorso novembre, ha taciuto sulle decisioni prese in quella sede, ma molto probabilmente non c’era nulla dire in quanto lo stesso non ha ottenuto un bel niente per Acri.
A questo punto ci chiediamo: qual’è la visione di questa amministrazione per il nostro ospedale? Che futuro attende il nostro nosocomio? Intanto riscontriamo una situazione più che critica per la struttura, al netto dell’emergenza Covid.
Del reparto Chirurgia non vi è traccia, non si sa dove sia allocato e di come funziona. Le problematiche della donna ignorate.
Dell’ambulatorio di ONCOLOGIA nessuna traccia, con tutti quei poveri pazienti che venivano serviti (anche dai comuni limitrofi) proprio nel nostro ospedale in modo eccellente, si devono arrangiare come meglio possono.
La tanto decantata RMN, inaugurata in pompa magna, con stuoli di politici, è ferma da oltre un anno, mentre prima funzionava a singhiozzo.
Del famoso primario di Medicina si sono perse le tracce.
I 4 posti di dialisi non pervenuti. Le tre postazioni OBI (osservazione breve intensiva) di PS nemmeno l’ombra.
Manca il personale sanitario – tecnico – amministrativo, più volte sollecitato dalla nostra associazione.
Ma di questo non se ne deve parlare perché le cose vanno benissimo nel nostro (fù) ospedale.
Noi, dal canto nostro continueremo l’azione di sensibilizzazione e di conoscenza sulle problematiche in materia di sanità pubblica, in un territorio montano e disagiato, in tutte le sedi istituzionali, affinché il nostro ospedale torni ad essere una struttura che risponda pienamente alla domanda di sanità dei cittadini, e non un semplice poliambulatorio come lo stà riducendo il nostro super assessore-sindaco di Acri.
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