Le recenti esternazioni dell'assessore Ferraro sui disagi che la nostra comunità sta vivendo, hanno finalmente tolto i veli sulle reali intenzioni dell'Amministrazione Comunale.
Il Partito Democratico pensa che il freddo particolarmente forte di questi giorni possa aver dato alla testa a chi si sia cimentato a diffondere sulla stampa comunicati frutto solo della propria rabbia che, ancora oggi, non riesce a scorgere la sua giusta collocazione, invece di cercare quelle soluzioni atte a far si che non si verifichi quanto auspicato nell'ultimo consiglio comunale, durante il quale l'amministrazione Tenuta ha gettato la spugna catapultando nel baratro il paese.
Il 21 Novembre, il Partito Democratico di Acri si è riunito per fare il punto sulla situazione in cui versa il comune di Acri, per il quale l'amministrazione in carica probabilmente dichiarerà il dissesto finanziario.
Se, come sostiene l'amministrazione comunale, su sollecitazione della Corte dei Conti, che ha evidenziato 4 parametri deficitari sulla situazione dell'ente, diffidandola a proporre delle soluzioni atte ad evitare il dissesto per cui, pur avendo legittimamente vinto le elezioni, l'amministrazione attuale si è dimostrata incapace di trovare le soluzioni appropriate a portare il paese fuori dal baratro. Chi vince le elezioni ha, infatti, il dovere di governare (bene) ed assumersi le responsabilità delle proprie scelte, responsabilità che sembrano essere venute meno.
Nelle contro deduzioni inviate alla Corte dei Conti nessun cenno è stato fatto sulla necessità di tagliare le spese comunali prima di dichiarare, come appare probabile, il dissesto dell'ente comune, che comporterà un notevole aumento delle tasse, perché l'amministrazione non ha cercato di risanare il debito delle nostre casse con interventi mirati come, ad esempio, il ricalcolo delle tariffe in base al reddito?
Perché non ha pensato di tagliare i costi per i servizi indispensabili attraverso, ad esempio, una municipalizzazione di servizi dei trasporti (Acritransport) proponendo una partnership pubblico-privato, visto che la stessa genera un debito di 850.000,00 euro annui?
Perché non ha provveduto ad istituire un ufficio legale evitando di elargire, così com'è successo nei primi sei mesi, cospicue somme di denaro a professionisti esterni?
Come mai non si è provveduto ad istituire un ufficio del Piano?
Questi interrogativi, probabilmente, rimarranno vani perché, nei mesi successivi alle elezioni, l'amministrazione comunale ha ritenuto necessario stabilire, piuttosto che le risposte ai sopraccitati quesiti, delle incompatibilità (strumentalizzandole) nei confronti di alcuni consiglieri, che hanno solo contribuito a rallentare la macchina amministrativa, senza trovare quelle soluzione che oggi hanno portato al dissesto finanziario dell'ente.
Così facendo ha mantenuto una continuità amministrativa con la precedente amministrazione comunale, la quale è responsabile di non aver attuato le necessarie precauzioni per evitare di arrivare ad una situazione difficile e controversa come quella che sta vivendo oggi il nostro paese.
Saranno i cittadini a pagare il prezzo più alto per il dissesto finanziario che, tra le altre cose, comporterà:
- aumento delle imposte (es. un bar di 50mq potrebbe pagare fino a 1.600,00 euro di spazzatura), delle tasse e dei canoni patrimoniali nella misura massima consentita dalla legge;
- eliminazione dei servizi non indispensabili.
Comunque vadano le cose, per la cittadinanza si prospettano tempi tutt'altro che sereni.
La recente storia dimostra che l'Amministrazione comunale subisce irresponsabilmente gli eventi e non li governa.
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