Acri. E' una fotografia sfocata, quella scattata da Sinistra Ecologia e Libertà riguardo l'ospedale Beato Angelo. Per Sel "il presidio è uno spoke solo sulla carta perché in realtà esso è fortemente ridimensionato.
" I vendoliani si sono ritrovati in una sala San Domenico in cui si è notata l'assenza della città evidentemente insensibile ed indifferente di fronte ad un problema importante che in passato ha provocato vibranti proteste e prese di posizioni di partiti e comitati (ora spariti). Pochi i medici e assenti le forze sindacali. Erano presenti anche i segretari regionale e provinciale di Sel, Speranza e Melfi, e Angelo Broccolo, Bruno Pascuzzo e Giuseppe Giudiceandrea. Sel chiede l'attuazione del decreto 191, quello che istituisce lo spoke, "altrimenti che si punti sull'ospedale generale visto che nella provincia di Cosenza non ve ne sono." Sel sottolinea, inoltre, la chiusura del reparto di psichiatria e la diminuzione dei posti letto in chirurgia a favore di strutture private e lancia l'allarme per il probabile ridimensionamento del laboratorio di analisi e per la mancata installazione della risonanza magnetica.
"Il Beato Angelo – dice Sel – è situato in una località penalizzata dalla posizione geografica, serviva una popolazione di 100mila utenti e offriva ottimi servizi, per questo doveva essere tutelato. Al momento si effettuano solo interventi programmati mentre le situazioni di urgenza non possono essere affrontate e dopo le 20 i disagi aumentano." Quindi la proposta: "ci auguriamo che almeno si individui un sito per l'eliambulanza durante le ore notturne." Ed infine: "il Beato Angelo non garantisce i livelli essenziali di assistenza e gli utenti vengono dirootati verso altre strutture oramai sature." Per l'assessore comunale alla sanità, Benvenuto "occorre istituire un tavolo tecnico con tutti i sindaci della zona per manifestare le istanze alla regione."