Nella polemica che ha accompagnato l'ufficializzazione delle Primarie, per il candidato a sindaco del Partito Democratico, indette per il 16 dicembre, fa sentire la sua voce anche Pino Capalbo, uno dei due candidati in campo.
Il consigliere comunale del Pd ha convocato una conferenza stampa per "precisare alcuni aspetti emersi in questi giorni".
Innanzitutto "avrei volentieri fatto a meno di questa polemica, che danneggia tutto il partito". Sulle deleghe che i due candidati hanno dovuto firmare, e che danno la disponibilità del perdente a candidarsi in consiglio comunale, "sono il segnale che dopo le Primarie si dovrà imboccare un percorso unitario, perché la delega è la disponibilità al partito, non all'altro candidato".
Pino Capalbo ha spiegato di essersi candidato "perché c'è un autentico urlo di un'intera generazione, quella dei trentenni e dei quarantenni, che finora è stata messa ai margini e non ha vissuto da protagonista le pagine della storia politica acrese degli ultimi decenni. Nel Pd ci sono ancora i segni di una cultura veterocomunista che finora ha precluso la possibilità di crescita di un'intera classe dirigente. Il Partito Comunista è diventato Pds, quindi Ds e poi Pd, ma gli uomini sono sempre gli stessi. Io mi candido perché c'è una nuova generazione che si vuole mettere alla prova".
A tal riguardo, con riferimento a Cristofaro, "quando io avevo dieci anni, il mio competitore era già assessore regionale".
Giuseppe Cristofaro "è persona perbene e capace. Ha fatto bene come presidente della fondazione "Vincenzo Padula", portando ad Acri tante personalità di grandissimo spessore. Tuttavia avrei preferito che questa attività avesse avuto una ricaduta sulla comunità acrese, magari attraverso la valorizzazione dei talenti locali".
Sulla data del 16 dicembre, che una petizione di oltre cento tra studenti e lavoratori fuori sede avrebbe voluto spostare a ridosso di Natale, "non ho la presunzione di ipotecare il voto giovanile, ma spostare in là una data che inizialmente era stata stabilita in novembre, avrebbe significato la possibilità di accumulare pericolosi ritardi e impedire il voto a chi a ridosso di Natale si sposta o è comunque impegnato". Su le Primarie nazionali, "ad Acri abbiamo fatto un unico seggio, ma la scelta era condivisa, quindi se responsabilità ed errori ci sono stati, sono di tutti".
A proposito dell'accusa di ambiguità dell'opposizione in questi anni, "non è vero che in consiglio comunale non abbiamo costituito un'alternativa al centro - destra e la battaglia sull'ospedale, con continue interrogazioni e iniziative in cui abbiamo coinvolto i nostri rappresentanti provinciali e regionali, ne è un esempio".
Infine, le alleanze. "Subito dopo le Primarie - ha concluso Pino Capalbo - dobbiamo costruire una coalizione, rivolgendoci a sinistra e impegnando in essa soprattutto i Socialisti, che oggi stanno con il centro - destra, e Sel".
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