All'invito di Giuseppe Cristofaro, presidente della Fondazione Padula, hanno risposto in tutti. Nessuno escluso. In prima fila il neo governatore della Calabria, Oliverio, il rettore Unical, Crisci, il presidente della Provincia, Occhiuto, il sindaco di Acri, Tenuta e poi molti intellettuali provenienti da diverse zone della regione. L'occasione è la serata conclusiva del Premio letterario nazionale Padula, intitolato al prete e scrittore acrese. La pur ampia sala Falcone dell'omonimo palazzo è sembrata troppo piccola per contenere i cinquecento partecipanti. Botto finale, un ennesimo successo, quindi, che va ad aggiungersi a quelli degli anni precedenti.
David Grossman per la narrativa internazionale, Francesco Piccolo con "Il desiderio di vivere", per la narrativa italiana, Claudio Martelli con "Ricordati di vivere", per la saggistica, Concita De Gregorio per la sezione giornalismo e Francesco Munzi per la sezione cinema. Questi i premiati, scelti dalla giuria presieduta da Walter Pedullà, che si sono alternati sul palco dove ad attenderli c'era Enrica Bonaccorti, conduttrice della serata.
Hanno ricevuto opere dell'artista acrese Silvio Vigliaturo. Riconoscimenti speciali sono stati consegnati a Gioacchino Criaco, Peppino Mazzotta e Natale Fusaro. Prima della premiazione è stato possibile visitare una serie di mostre allestite all'interno dell'imponente palazzo Falcone mentre agli intervenuti è stata consegnata una brochure che racchiude la storia delle sei edizioni del premio partito nel 2003. Raggiante il presidente Cristofaro: "l'obiettivo è stato raggiunto, quello di proiettare Acri all'esterno, di coinvolgere gli studenti e di invogliare alla lettura e sono contento che nella serata finale si sono venduti molti libri." Per Oliverio "il Premio merita di essere tutelato."
La Calabria ha tanti personaggi importanti che devono essere valorizzati attraverso queste iniziative. Questo evento dimostra come anche in Calabria è possibile fare cultura, un settore da cui partire per far sviluppare una Regione come la Calabria che dimostra di essere viva e di poter rinascere." Cala il sipario, dunque, sulla settima edizione e già ci si chiede se l'ottava si farà. Tra tagli alle risorse e dimissioni annunciate, i dubbi sono legittimi. Nel corso delle sette edizioni si sono visti; Salvatores, De Bortoli, Mieli, Amelio, Rodotà, Ginsborg, Floris, Monicelli, Zagrebelski, Parlato, Verdone, Villari, i fratelli Taviani, Moretti, Castellina, Vecchioni, Avati, De Sica, Papaleo, Ben Jelloun, Iacona.
Insomma queste sette edizioni hanno proiettato Acri all'esterno, la città è stata al centro del dibattito culturale ed il presidente Giuseppe Cristofaro ha molti meriti. Il Premio ha il merito anche di coinvolgere gli studenti, ovvero i giovani, e di far conoscere la figura e le opere del Padula. Una iniziativa non fine a se stessa e nemmeno una passerella anche se avremmo preferito che qualche premiato avesse speso una parola di più sulla Calabria e su Acri in particolare. Nel corso di queste edizioni, invece, pochi sono stati quelli (De Bortoli) che hanno scritto sul Premio. Qualcuno ha preso impegni, anche importanti, al momento disattesi.
Altri si sono fermati in città solo il tempo necessario per ricevere soldi e sculture. Tuttavia il Premio deve andare avanti.
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