ACRI. Cosimo Fabbricatore resta al suo posto, ovvero continuerà a ricoprire il ruolo di presidente del consiglio comunale. Respinta, quindi, la mozione di sfiducia presentata dalle forze di minoranza, cioè Pd e Udc. In realtà la mozione si è potuta discutere in assise grazie anche alla firma di quattro consiglieri di maggioranza, cioè Cavallotti, Roselli, Bruno e Pettinato, che uniti ai sei consiglieri di opposizione hanno permesso di raggiungere (e superare) il numero minimo, cioè, i due quinti del consiglio intero, almeno sette membri. "Si tratta di un atto politico", tengono a precisare le forze di minoranza, "e non giammai di accuse personali. L'attuale presidente non tutela l'opposizione e non adempie in pieno al suo ruolo di super partes come vuole la legge ed in molti casi non ha inteso raccogliere le nostre istanze."
Molinari (Udc) aggiunge: "finora l'operato del presidente del consiglio ha lasciato molto a desiderare anche per il fatto che molti punti all'ordine del giorno dei consigli comunali non vengono affrontati nelle apposite commissioni." Fabbricatore si difende: "mi è stato chiesto di inserire il punto all'ordine del giorno sull'ordine pubblico ma non era il caso discutere di questo importante argomento nella stessa seduta in cui si parlava di dissesto finanziario. Credo di aver svolto finora il mio ruolo nella massima correttezza e sono veramente amareggiato per essere accusato di tutelare solo una parte della maggioranza."
Secondo Romagnino, della maggioranza, Fabbricatore ha sempre rispettato l'opposizione mentre Viteritti, sempre della maggioranza, ha proposto di devolvere il gettone di presenza di ieri ad un'associazione di volontariato e la riduzione dello stesso del trenta per cento (proposta passata). Poi, però, propone un atto che crea non pochi imbarazzi nella stessa maggioranza: "anche i passati amministratori devono restituire il gettone di presenza."
Incredulità! Capalbo (Pd) chiede di più: "viste le condizioni di dissesto finanziario dell'ente, propongo l'eliminazione dei gettoni di presenza dei consiglieri e delle indennità della giunta per tutta la durata della legislatura" (proposta respinta). Venerdì prossimo alle 15,30 tornerà a riunirsi il consiglio con ben otto punti all'ordine del giorno tra cui ordine pubblico e sicurezza sul territorio e realizzazione di una centrale a biomassa. Ci si chiede, allora, perché non aver unito le due sedute visto che ognuna di esse costa trenta euro lorde in termini di gettone di presenza ad ogni singolo consigliere.
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