Una vampata ed un botto violentissimi, provocati, probabilmente, dal cattivo funzionamento della caldaia-scaldabagno. Un pomeriggio di terrore per l'anziano M.P. di 94 anni.
L'uomo, si trovava nella sua abitazione di località Scuva a circa venti chilometri a sud del centro abitato, quando, appena ha aperto il rubinetto dell'acqua calda, la caldaia-scaldabagno è scoppiata provocandogli diverse ferite e ustioni soprattutto agli arti inferiori.
Sul posto sono intervenuti dapprima alcuni vicini, allertati dal grande botto, e poi i vigili del fuoco di Cosenza ed i carabinieri della stazione di Acri. M.P. si trovava in cucina, dove è collocata la caldaia, probabilmente intento a preparare la cena. Prima uno scoppio e poi fiamme che si sono sprigionate all'interno della stanza dove non vi erano, fortunatamente, altre persone.
Le fiamme, per fortuna, non si sono propagate negli altri locali dell'abitazione e, quindi, non hanno causato danni ingenti. Dapprima i vicini con mezzi di fortuna e poi i vigili del fuoco sono riusciti a limitarne la diffusione soprattutto laddove erano presenti materiali facilmente infiammabili. Il botto, invece, ha fatto saltare addirittura una parte del pavimento e distrutto alcuni suppellettili.
La dinamica dell'incidente è ora al vaglio dei carabinieri ma, da una prima ricostruzione sembra che a causare lo scoppio della caldaia sia stato un cattivo funzionamento della caldaia, forse obsoleta o anche un corto circuito visto che l'accensione della stessa avviene elettricamente.
L'uomo, in condizioni critiche dal punto di vista psicologico e ancora frastornato, è stato trasportato nella stessa serata di ieri con il 118 all'ospedale di Cosenza per essere sottoposto ad una serie di controlli medici tra cui anche una tac che avrebbe escluso preoccupanti lesioni agli organi interni ed al momento di andare in stampa è stato considerato fuori pericolo.