Si è svolto giovedi mattina, davanti al Municipio,un sit-in di protesta dei cittadini nei confronti della esosa terza rata, quella a conguaglio, della Tares.
L'iniziativa è nata spontaneamente, senza che vi sia stato l'input di associazioni di categoria.
Nei giorni scorsi gli acresi si sono visti recapitare cartelle della tassa sui rifiuti con importi vertiginosi rispetto al passato.
Le precedenti due rate erano state pagate nello scorso autunno, e, tutto sommato, non apparivano tanto diverse, nell'importo complessivo, rispetto a quelle degli anni scorsi.
In realtà, la rata a conguaglio non si può certo definire una sorpresa. Il regolamento per la Tares è stato infatti approvato dal consiglio comunale lo scorso 28 novembre, in pieno clima dissesto.
Nella stessa seduta infatti veniva approvato, con i soli voti della maggioranza, un bilancio preventivo di lacrime, sudore e sangue, per cercare di convincere la Corte dei Conti delle buone intenzioni dell'ente ed evitare il dissesto.
Gli importi recapitati ai cittadini recano la data di scadenza del 31 maggio, non sono rateizzabili e vanno pagati con l'allegato bollettino F24.
Particolarmente salate le cartelle che si riferiscono ad attività commerciali, talora quantificabili in diverse migliaia di euro.
Le motivazioni che portano alla protesta di stamane sono sostanzialmente due: il Comune non è più in dissesto e il servizio di raccolta dei rifiuti non viene garantito con puntuale regolarità.
Per gli amministratori comunali, è vero che non c'è più il dissesto, ma l'imponente massa debitoria, che il sindaco Nicola Tenuta ha quantificato in circa venti milioni di euro, rimane, quindi l'aumento delle tariffe rappresenterebbe l'effetto di una causa antecedente a questa esperienza di governo.
In ogni caso, tra coloro che stamattina daranno vita alla manifestazione di protesta davanti al Municipio va facendosi strada l'ipotesi di rivolgersi a un avvocato e contestare ufficialmente la tassa, per gli stessi motivi che sono all'origine dell'iniziativa.