Acri. "Vi spiego l'origine e gli effetti del probabile dissesto finanziario." Ha parlato per quasi un'ora ed ha effettuato un vero e proprio excursus riguardo i debiti accumulati negli anni. Il sindaco Tenuta ha indetto una conferenza stampa che alla fine si è rivelata un incontro con la città visto che al cinema sono accorsi numerosi cittadini. Con lui anche l'intera giunta ed il direttore generale del comune, Costantini. Tenuta, in sostanza, ha tenuto a sottolineare un paio di aspetti: intanto si è dichiarato pessimista circa le decisioni della Corte: "abbiamo predisposto un piano di risanamento fatto di aumenti e vendita di immobili, speriamo che venga accettato." Poi si è tirato fuori da eventuali responsabilità: "i richiami della Corte sono relativi al 2011, io governo da sei mesi e non potevo certamente evitare tale situazione." Poi entra nei particolari e non risparmia la precedente amministrazione: "già a gennaio 2013 la Corte aveva avvisato il comune che non ha tenuto in considerazione i rilievi pur se importanti e gravi soprattutto circa il bilancio del 2011." Ed aggiunge: "è grave che la passata giunta non abbia attuato la procedura di pre dissesto che avrebbe garantito al comune sei milioni." Poi affonda: "una serie di anomalie hanno caratterizzato anche il bilancio 2012 praticamente non veritiero ed in cui le entrate e le uscite si equivalgono ma così non è. Negli anni precedenti sono stati accesi mutui per cinque milioni, spesso è stato chiesto un prestito alla banca, non stati riscossi i residui attivi, ovvero i crediti, neanche quelli in scadenza, e non sono stati risolti quelli passivi, sono stati utilizzati e, mai sostituiti, i fondi vincolati, è stato nascosto il corposo debito con l'Enel, sono stati rinegoziati i mutui, insomma la gestione economica è stata un disastro e le entrate sono state sovrastimate." Quindi il passaggio politico: "non capisco il comportamento dell'Udc, che ha governato il comune negli ultimi tre anni, che non ha ritenuto opportuno votare l'ultima delibera del consiglio comunale che conteneva le controdeduzioni da inviare alla Corte." Tenuta, con carte alla mano, svela la cifra del debito: "ammonta a venti milioni, di cui sei fuori bilancio, ci aspettano anni difficili, di rincari e di soppressione di alcuni servizi tanto che il bilancio 2013 prevede entrate pari e tre milioni." Poi conclude in moto ottimista: "prima di candidarmi non sapevo di questa drammatica situazione, ma ora ho il dovere di governare e dare speranza alla città per cui punterò sui fondi europei attraverso progetti già in cantiere per la ricrescita della città e cercheremo di aderire al fondo salva comuni che prevede due milioni." In sala facce cupe e amarezza, il dissesto finanziario è dietro l'angolo.
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