Dopo aver letto sul vostro sito un “articolo giornalistico” dal titolo “Tutti sulla sibari-sila….tranne gli automobilisti”, per maggiore chiarezza e completezza, cosa che mancava sulla noticina apparsa, è doveroso verso tutti, dare le giuste informazioni. Chiarimento che volendo utilizzare un bel film di Woody Allen intitoleremo” tutto quello che avreste voluto sapere sulla Sibari- Sila e la 660 e non avete avuto il coraggio di chiedere. Tralasciando la psicoanalisi di Allen, anche se da psicoanalizzare in questa storia ce ne sarebbe, tutto ma proprio tutto inizia dalla ostinazione e caparbietà di un nostro rappresentante politico acrese, del nostro partito, che riesce ad avviare un sogno che tutti gli acresi e non solo aspettano da decenni. Un sogno che ci avrebbe avvicinato al mare o meglio avrebbe avvicinato il mare alle bellissime montagne della presila cosentina e ci avrebbe con la 660 avvicinato di molto alla SaRc.
Il nostro sognatore riesce ad ottenere un primo finanziamento per piu di 50 milioni di euro ( 100 miliardi del vecchio conio ) per le due arterie e sempre il nostro romantico esponente di partito capendo l’impossibilità della regione di finanziare per intero le due opere per l eccessivo costo, che fa?, immette nella partita l ANAS e fa inserire le opere nel piano decennale delle opere che la stessa avrebbe poi finanziato e realizzato. Ps prima di scrivere potrebbe pur informarsi visto che continua da decenni a stare sempre vicino al potere politico di turno, lo stesso potere di turno che all’epoca dei fatti amministrava sempre la nostra comunità.
Andiamo avanti ed avanti ci sono le elezioni amministrative comunali e regionali, che perse entrambi, le prime ( comunali )per la partecipazione di un movimento civico sponsorizzato dai cosentini che mal digerivano i nostri esponenti politici locali, movimento che poi non si sa per quale ragione riprende il dialogo oggi in essere, e questo cambio di amministrazione a cosa porta? Porta alla miopia politica di volere cambiate tutto, perche il “ nemico dell’Udc ed soprattutto il loro esponente” non doveva legare il proprio nome a quelle opere, e pur avendo già fatte diverse conferenze dei servizi cosa si fa? Si passa tutto ma proprio tutto alla provincia che stravolge i progetti, che fa le gare di appalto e che nostro malgrado non completa le opere che purtroppo rimarranno cosi per sempre , uccidendo non un sogno di un Uomo ma la speranza per un territorio ed una comunità. Per non appesantirvi tralasciamo qualche altra considerazione sull’ ascensore di Via Calamo e tanto altro.
Con immutato amore per la nostra comunità
L'UDC di Acri
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