La DDA continua ad indagare sulla “cosca” di Acri
Acri. Dopo i recenti furti nelle abitazioni, si intensificano i controlli delle forze dell’ordine. Nella notte tra mercoledì e giovedì, in città si sono visti carabinieri e polizia ma presto ci sarà la presenza anche della guardia di finanza. Il tutto per prevenire nuovi atti di microcriminalità a danni di cose e persone.
Nei giorni scorsi, infatti, si sono verificati una serie di episodi che hanno creato paura ed apprensione tra la comunità. Acri è sempre stato un centro tranquillo, sotto questi aspetti, e, rilevano le statistiche , il numero di detti episodi rientra nella normalità. Mai abbassare la guardia, però, sicchè le istituzioni preposte, sindaco, prefetto e forze dell’ordine, si sono ritrovate ad uno stesso tavolo per pianificare i dovuti accorgimenti. All’indomani dei fenomeni delinquenziali, avvenuti anche in pieno giorno e attraverso aggressioni fisiche, il sindaco Tenuta aveva sollecitato, agli organi competenti, una presenza più massiccia e costante sull’intero territorio che, va ricordato, con i suoi 200 chilometri quadrati è uno dei più vasti dell’intera regione. La proposta, a quanto pare, è stata accolta dalla Prefettura che ha predisposto l’intensificazione dei controlli. Sicchè nella tarda serata di mercoledì si sono visti i primi effetti con la presenza nutrita di polizia e carabinieri impegnati in posti di blocco e controlli vari, soprattutto in prossimità delle vie di accesso alla città e nelle zone più isolate. La vigilanza sarà effettuata ad orari diversi ed in ogni zona del territorio comunale, tuttavia gli organi competenti invitano i cittadini ad una maggiore cautela nel chiudere le proprie case, le auto e soprattutto a non lasciare beni di valore in vista o in luoghi dove è facile asportarli. Invitano inoltre a segnalare alle forze dell'ordine persone sospette o che hanno atteggiamenti che possono preludere atti criminosi. L'impegno dell'amministrazione comunale sarà quello di operare insieme con le forze dell'ordine al fine di mantenere sotto controllo il territorio, ritenuto da sempre uno dei più tranquilli, per evitare che diventi terra di conquista. La corposa presenza dei militari aveva fatto pensare a qualche operazione simile a quella dello scorso sette luglio quando furono arrestate alcune persone indagate ed accusate di associazione a delinquere. La Dda di Catanzaro, direzione distrettuale antimafia, guidata dal procuratore generale Vincenzo Lombardo, continua a sostenere, e lo ha fatto anche in occasione della recente visita a Cosenza della Commissione Antimafia, con a capo Rosy Bindi, che nel centro pre silano sia presente una cosca malavitosa impegnata in affari poco puliti, dall’usura al gioco di azzardo ed agli appalti. Uno spaccato a cui l’intera comunità stenta a credere.
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