Da ieri, lo spazio antistante piazza Sprovieri, meglio conosciuto come fontana dell’Acqua Nova, ha un nuovo toponimo; largo Giuseppe Antonio Arena. La cerimonia di intitolazione è avvenuta ieri mattina alla presenza di familiari, amici ed istituzioni tra cui il sindaco Tenuta e l’assessore alla cultura, Ferraro ma erano presenti diverse personalità della cultura locale ed ex amministratori nonché alcuni membri del Comitato Arena.

Quanti lo conoscevano molto bene, sono intervenuti per ricordarlo attraverso aneddoti e la lettura di alcuni scritti.
Ma non è mancato chi ha sottolineato le negligenze delle varie amministrazioni, soprattutto quelle di sinistra, per non aver ricordato Arena intitolandogli una via o una piazza.
Un ritardo colmato solo oggi in occasione dei 20 anni dalla sua morte. Il sito, a pochi passi dall’area pedonale, non è stato scelto a caso; qui, difatti, Arena soleva trascorrere le sue giornate acresi in compagnia di amici e conoscenti.
Laureato in giurisprudenza, docente, ha vissuto e lavorato a Napoli dove è deceduto nel 1995 a sessanta anni. Era anche scrittore e poeta ed ha ricoperto cariche politiche nel Pci. Diverse le opere, ancora oggi attuali, di certo una personalità di spessore culturale e sociale, dotato di grandi doti umane, uno che amava discutere ed affrontare i problemi cercando le possibili soluzioni. Subito dopo la sua morte, è nato un Comitato che ha il compito di valorizzare e far conoscere la sua figura e le sue opere e che è promotore di un Premio letterario che è giunto alla nona edizione.
Della giuria ne fanno parte Josè Luis Gotor, Mimmo Liguoro, Luigi Maria Lombardi Satriani, Luigi Reina, Domenico Scafoglio.