Il suo nome non figurava tra gli assunti in una ditta di trasporto scolastico
Acri. Momenti di grande tensione, si sono vissuti ieri mattina all'interno della casa municipale. Un lavoratore, M.M., 44 anni, del luogo, residente in località San Giacomo d'Acri, ha inscenato un'azione di protesta su di un balcone al secondo piano del fabbricato, proprio dove è ubicata la sala della giunta comunale. L'uomo, a metà mattinata, si è recato in Comune per chiedere spiegazioni circa il suo futuro lavorativo ma non trovando nessuno a dargli retta, ha iniziato ad urlare ed a minacciare altri gesti eclatanti affacciandosi da un piccolo balcone con vista sulla via principale. E' stato necessario l'intervento di due pattuglie dei carabinieri ma a dissuaderlo ci hanno pensato colleghi, dipendenti comunali ed amministratori, tra cui il sindaco Tenuta che lo ha ricevuto nella sua stanza per più di un'ora. Da quanto si è appreso, pare che l'uomo, dipendente di una ditta che espleta per conto del Comune, il servizio di trasporto scolastico, era stato estromesso dalla lista dei lavoratori che avrebbero dovuto prendere servizio con il nuovo anno. La situazione creatasi non prometteva nulla di buono sicchè il sindaco in persona si messo in contatto con i responsabili della ditta ed alla fine pare che le parti, ditta, Comune e lavoratore, abbiano trovato la giusta soluzione evitando, così, cose peggiori. Sono più di dieci anni che M.M. lavora come autista. La sua, come del resto le storie degli altri dieci lavoratori, sono sempre state caratterizzati da momenti difficili tra precariato, licenziamenti, assunzioni part time, pagamenti in ritardo. Nello scorso mese di settembre, la protesta dei lavoratori è stata molto vivace attraverso manifestazioni e sit in di vario genere. Oggi, il servizio, viene espletato da una ditta di Cosenza per un importo di 150mila euro fino al prossimo trenta giugno e con possibile proroga.