Acri. Dopo venti giorni dalla sua pubblicazione, il decreto regionale n°191, fa ancora discutere. Esso, in sostanza, istituisce il terzo ospedale spoke della provincia. Dopo quelli di Corigliano-Rossano, Paola-Cetraro, nasce quello di Castrovillari-Acri. Dal giorno della sua istituzione, si sono registrate alcune prese di posizione. Poche, per la verità, rispetto all'importanza del risultato ottenuto nel campo sanitario locale. A parte qualche intervento, apparso ai più inopportuno e fuori luogo, gran parte della comunità locale è rimasta stranamente silente. Come se la vicenda ospedale riguardasse solo una parte politica o addirittura solo un esponente politico. Finora, difatti, non si sono registrati interventi da parte della cosiddetta società civile ma neanche delle forze politiche ma solo sparute prese di posizioni singole. Colpa, forse, anche del governo locale che non ha inteso organizzare una manifestazione pubblica in modo da coinvolgere tutta la comunità che avrebbe potuto e dovuto esprimesi. Ed, invece, sono rimasti in silenzio i partiti, di destra e di sinistra, escluso l'Udc che ha ringraziato i suoi rappresentati istituzionali regionali ed europei.
Non ha aperto bocca il Pd ma soprattutto il vincitore delle primarie, e, quindi, candidato a sindaco, Cristofaro. Non hanno proferito parola neanche forze politiche come Pdl, Psi, Sel, IdV. Assenti dal dibattito anche le varie associazioni presenti sul territorio ed i commercianti, che dal potenziamento dell'ospedale potrebbero trarre numerosi vantaggi. Nessuna riflessione neanche dal "Comitato pro ospedale", lo stesso che poco più di un anno fa, organizzò un' imponente manifestazione in piazza, per dire no al ridimensionamento del Beato Angelo e che ora sembra essersi dissolto. In silenzio anche gli operatori del settore, medici e paramedici, che fino a qualche settimana fa si mostravano preoccupati per il futuro della struttura ma soprattutto per il proprio posto di lavoro. Nessuna presa di posizione, a differenza di quanto accaduto altrove, da parte delle forze sindacali, che qui sono presenti in modo diffuso e dei sindaci del comprensorio. Insomma una comunità intera apatica di fronte ad una risultato importante, che si affida a pochi intimi con commenti on line ma che non ha dimostrato pubblicamente né unità e nè soddisfazione.