Le giornate di sole e le temperature miti, stanno spingendo anche gli acresi a lunghe e piacevoli passeggiate. Luoghi di ritrovo, per le famiglie con bimbi al seguito, naturalmente villette e giardini. Qui, però, i cittadini hanno trovato l'amara sorpresa. Nei giardini pubblici abbondano i segni dell'incuria e dell'abbandono. Quelle che dovrebbero essere piccole oasi verdi sono in realtà sempre più spesso discariche abusive e ricoveri per i molti cani randagi (in attesa dei ratti di primavera, se non si troverà una soluzione nel settore dei rifiuti).
Villetta di via campo Sportivo, villetta di via della Sila, villetta piazza Montessori. Tutte e tre nel centro abitato, legate da un comune denominatore: abbandono e sporcizia. Non va meglio nell'area sportiva di San Cataldo, luogo di ritrovo serale per coppiette. Escrementi di animali, ma anche di essere umani, e rifiuti di ogni genere, la fanno da padrone. Negligenza delle autorità preposte e cattiva educazione della comunità, è un mix che non lascia scampo alle zone verdi.
Giochi per i bambini. In questo settore il panorama è desolante.
Nelle aree verdi visitate le strutture, risalenti a qualche decennio fa, (altalene, scivoli, dondoli) sono arrugginite o rotte ed è in serio pericolo l'incolumità dei piccoli. In altri casi i giochi sono diminuiti e quelli che restano sono in condizioni precarie mentre le condizioni igieniche sono tali da dove fare attenzione a dove ci si siede o a cosa toccano i bambini perchè le sorprese sono innumerevoli. Nell'ultimo fine settimana, l'amarezza di grandi e piccini era tanta. E' possibile, si chiedevano, che i bambini sono costretti a giocare con il serio rischio di contrarre infezioni?
La mancanza degli operai Afor, dapprima in forza al Comune ed ora impegnati altrove, e le casse comunali in stato comatoso, non fanno sperare a nulla di buono ma invitiamo ugualmente quegli amministratori, amanti degli insulti e delle invettive, ingiustificati, inutili e inopportuni, di prendere seri provvedimenti, magari dopo aver fatto un giro per la città (dove risiede e dove risiedono figli, nipoti, genitori, nonni, ecc) piuttosto che smanettare su Internet in attesa della prossima offesa e villania.