Tantissimi applausi, standing ovation, momenti di grande emozione, importanti spunti di riflessione, suggestioni. Tutto questo e molto altro è stata l’ottava edizione del premio nazionale “Vincenzo Padula” che, ad Acri, ha superato e di gran lunga le aspettative di tutti proponendo un evento unico nel suo genere per contenuti e presenze straordinarie.
In una sala stracolma, quella di palazzo Sanseverino Falcone, troppo stretta per contenere tutti, sabato pomeriggio si è svolta la giornata conclusiva con la consegna dei premi. Una serata arrivata dopo quattro intensi giorni di appuntamenti, dal martedì al venerdì, promossi dalla Fondazione in collaborazioni con alcune associazioni del territorio, ma un premio frutto soprattutto , come ha sottolineato più volte il presidente della Fondazione Cristofaro , di un intero anno di lavoro nel corso del quale sono stati donati a tanti giovani studenti centinaia e centinaia di copie di libri da leggere.
Una occasione per intensificare e fortificare le conoscenze. Ad assegnare i premi, infatti, al fianco di una giuria tecnica presieduta da Walter Pedullà e composta da Raffaele Nigro, Nicola Merola, Raffaele Perrelli, Giovannino Russo, Santino Salerno, anche una giuria di lettori, in gran parte costituita da studenti . Ed è proprio ad alcuni di loro, autori di recensioni per la sezione narrativa , che sono state consegnate delle borse di studio donate da Rotary Club Acri e Fondazione Padula.
La serata , condotta dalla giornalista Rai Maria Cuffaro si è aperta con i saluti istituzionali del sindaco Tenuta che, a nome dell’amministrazione comunale, ha rivolto un ringraziamento alla Fondazione Padula, al suo presidente Cristofaro ed al consiglio di amministrazione per essere riusciti ad organizzare, di concerto con l’assessorato comunale alla cultura, un evento di grande spessore culturale, e dal Presidente Cristofaro che ha detto: "La Calabria da Expo che vogliamo è quella fatta di conoscenza, storia, risorse ambientali, artistiche e culturali. La Calabria deve diventare una tentazione per molti". Per la sezione narrativa ha ricevuto il riconoscimento Enzo Torchia con “Cattivi”. Umberto Ambrosoli è stato il vincitore della sezione saggistica con “Coraggio”. "Il coraggio è una virtù – ha spiegato Ambrosoli - che ci permette di tendere molto in alto". Vito Teti con “Terra Inquieta” premiato per la sezione narrazioni e scritture del nostro tempo. "Ai giornali oggi mancano i lettori" ha spiegato Gianni Riotta, premiato per la sezione giornalismo il quale ha aggiunto, "il giornalismo moderno deve avere la capacità di mettere ordine nel caos di informazioni che oggi caratterizza la nostra società".
A Vinicio Capossela il premio per la sezione narrazioni e musiche del nostro tempo. Una lunga chiacchierata tra la Cuffaro e Daniel Pennac, premiato per la sezione narrativa internazionale, ha affascinato la platea ma soprattutto i tanti ragazzi presenti in sala , suoi accaniti lettori ai quali lo scrittore metaforico, così si è definito, ha rivolto il suggerimento di non considerare mai "la cultura come proprietà privata. Per cui – l’invito dello scrittore francese - condividetela".
Al maestro Ettore Scola premio per la sezione cinematografica “Vincenzo Talarico ”. Protagonista di un seminario sul suo cinema con i ragazzi delle scuole superiori Scola si è detto felice "per questo bagno di Calabria . Una regione che spesso si lamenta di quello che non ha ma state tranquilli – ha ironizzato il padre del cinema italiano – perché oggi molte altre regioni si sono messe al pari della Calabria tanto che non avete più neanche il primato della ndrangheta".