Acri. La Procura di Cosenza ha chiuso le indagini relative al presunto omicidio avvenuto a Scuva. Per la morte di N.T, di nazionalità bulgara, all’epoca 50enne, è accusato Angelo Brogno, del luogo, attualmente in carcere. “Abbiamo ricevuto la notifica riguardo la chiusura delle indagini preliminari, dicono i legali dell’uomo, Maurizio Feraudo e Pier Luigi Pugliese, e ciò ci darà la possibilità di accedere al fascicolo per valutare gli esiti delle investigazioni esperite. Da oggi in poi, quindi, svolgeremo tutte le attività necessarie a dimostrare l’innocenza del nostro assistito e nei prossimi giorni avanzeremo richiesta di interrogatorio che si svolgerà davanti al Pubblico Ministero, Donato, nel contempo, dicono i due legali, valuteremo anche l’opportunità di chiedere la modifica dell’attuale misura cautelare.”
I fatti risalgono al luglio scorso. La donna, che svolgeva il ruolo di badante per il Brogno, venne trovata uccisa poco fuori l’abitazione dell’uomo, 78 anni, finito subito nel mirino degli inquirenti ed ora ristretto nel carcere di Cosenza. La bulgara, secondo gli investigatori, fu uccisa da diverse coltellate. Tra le ipotesi avanzate dagli investigatori, un rifiuto ad un rapporto sessuale o la volontà della donna di lasciare l’abitazione. Motivi che avrebbero spinto il Brogno ad aggredire e poi ad uccidere la donna.
L’uomo, accusato di omicidio pluri aggravato, sin da subito si è professato innocente. Sostiene, infatti, che quella sera due persone si sono intrufolate nella sua abitazione, forse a scopo di rapina, e lo hanno aggredito tanto che sul suo corpo i carabinieri notarono una serie di ferite da arma da taglio. Quindi ha chiamato il 118 che quando è arrivato sul posto ha trovato la donna morta. Dopo la chiusura delle indagini preliminari, inizia la seconda fase che dovrà fare luce sul terribile fatto di sangue che sconvolse contrada Scuva.