Il fuoco che, nei giorni scorsi, ha interessato diversi punti del vasto territorio, non ha risparmiato neanche l’oasi canina situata all’interno del bosco Gallice, a nord del centro abitato, a ridosso della Provinciale Acri-San Demetrio.
Nella giornata di sabato le fiamme hanno coinvolto la struttura, inaugurata lo scorso ottobre, che si estende per circa un ettaro e nella quale sono sistemati una quarantina di cani su oltre cento previsti.
Dal Comune fanno sapere che, grazie all’intervento tempestivo di mezzi di soccorso di terra e di aria, volontari della Prociv ed operai comunali, non si registrano animali feriti o morti.
I cani, grazie anche ai volontari dell’Associazione Qua la zampa, sono stati trasferiti altrove, anche presso abitazioni private.
L’appello lanciato sui social, è stato colto dalla popolazione al fine di evitare che gli animali potessero essere arsi vivi. La struttura, però, ha subito ingenti danni e, secondo i primi calcoli, non può essere disponibile prima di una settimana. L’incendio ha interessato bosco Gallice, uno dei polmoni verde della città, a circa mille metri sul livello del mare. A causa della vastità dell’incendio e della zona accidentata, le operazioni di spegnimento non sono state semplici e sono andate avanti anche nella giornata di ieri, domenica. L’oasi canina è stata inaugurata lo scorso ottobre e le è stata attribuita il nome, attraverso un concorso nelle scuole acresi, Villaggio Zanna Bianca. Essa comprende, tra l’altro, box con tettoie, servizi per i gestori, illuminazione, ambulatorio veterinario.
Il rifugio è a norma e rispecchia appieno le direttive del Decreto numero 32 del 2015. E’ stata realizzata per debellare o quanto meno ridurre il fenomeno del randagismo che qui tocca livelli preoccupanti. Quella appena trascorsa è stata, comunque, una settimana molto difficile per quanto riguarda gli incendi, a quanto pare tutti dolosi, che hanno distrutto ettari di bosco, macchia mediterranea, pinete e castagneti. Da nord a sud, da est ad ovest, le fiamme hanno coinvolto l’intero territorio.
Gli incendi più vasti e che hanno provocato ingenti danni alle colture e momenti di paura, si sono verificati in località Chianette, a ridosso della statale 660 Acri-Cosenza, che ha indotto l’Anas a chiudere, per qualche ora, il tracciato, nel cuore della Sila Greca, dove sono state a rischio distruzione numerose piantagioni di patate ed in località Pagania Vallone Cupo, dove sono state evacuate alcune abitazioni. Insomma, una situazione grave, ancora di più quando si dovrà fare la conta dei danni.
Uno stato di cose che ha messo a dura prova non solo la macchina comunale ma anche gli stessi amministratori, in primis il sindaco Pino Capalbo, che stanno seguendo da vicino 24 ore su 24 l’evolversi della situazione. Passata l’emergenza, è doveroso che gli Enti preposti lavorassero per scoprire i motivi di tali e devastanti incendi: è colpa dei piromani? Della mafia dei boschi?
Di questo senso di malessere sociale che vive l'uomo contemporaneo che lo porta a distruggere i beni comuni e l'ambiente che è la sua casa?
Di chi amministra senza pensare a programmare?
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