Proprio in un momento in cui si parla di sanità in generale ma soprattutto di ospedale e poliambulatorio, continuano a registrarsi disagi sia in questa ultima struttura, per via del ridimensionamento e soppressione di alcune attività, che nella funzionalità del 118 che, come risaputo, è uno strumento di primaria importanza in termine di primo soccorso.
Questa volta la denuncia arriva da Duglia, popolosa frazione, dove martedì mattina presto, attorno alle 4, una donna è stata vittima di un grave incidente domestico.
A raccontare la disavventura è uno stretto familiare della donna. “Mia suocera, ci dice indignato al telefono, ha subito una caduta all’interno della sua abitazione, sono stato tra i primi a soccorrerla, trovandola a terra in una pozza di sangue per aver battuto la testa. Contattato il 118, sono le 4 e 10, il mezzo di soccorso arriva poco prima delle cinque. Al telefono spiegano che i mezzi in dotazione al 118 di Acri non sono disponibili in quanto uno si trova in officina da alcuni mesi e due sono in servizio.
E’ dovuta arrivare, dunque, un’ambulanza proveniente da Taverna di Montalto, in dotazione ad un’Associazione di volontariato, con a bordo tre persone, un autista e due volontari che sono sembrati inesperti, incredibile ma vero.
Ma i disagi e le preoccupazioni non finiscono qui perché una volta giunti all’ospedale di Acri si è deciso di trasferire la donna a quello di Cosenza per esami più approfonditi.
Ebbene, anche in questo caso non era disponibile alcun mezzo e si è dovuto attendere uno proveniente da Camigliatello Silano giunto sul posto verso le 11.
Ho voluto raccontare il mio disagio non solo per comunicare agli organi preposti che la sanità locale è in pessime condizioni ma anche per sottolineare come un servizio così importante come il 118 presenta gravi lacune e carenze.”
Non è la prima volta, però, che i cittadini denunciano gravi disservizi legati al 118.
Nei giorni scorsi si è tenuto un Consiglio Comunale sulla questione sanità ed in particolare su ospedale e poliambulatorio, alla presenza del direttore generale Asp, Mauro e del delegato regionale alla sanità Pacenza. Presenti anche addetti ai lavori, in servizio ed in quiescenza, e diversi (coraggiosi) cittadini che hanno fatto sentire la propria voce.
Per il tema, molto sentito e annoso, ci si aspettava, però, una sala piena ma soprattutto gli interventi di quanti, anche ex amministratori, si “sfogano” quotidianamente su siti e social e che, invece, lunedì scorso hanno preferito, vigliaccamente, non esporsi.
Mauro e Pacenza hanno rassicurato i presenti e l’Amministrazione Capalbo, circa il futuro dell’ospedale altri hanno espresso dubbi, i prossimi mesi ci diranno quale è la verità.
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