Si continua a discutere di sanità e dell'accorpamento in un unico spoke degli ospedali di Acri e Castrovillari. Seppur tra mille polemiche e prese di posizioni di partiti politici, associazioni e comitati, l'attuazione del decreto regionale 191 dello sorso 20 dicembre firmato dal commissario ad acta per il Piano di rientro dal debito sanitario regionale, Giuseppe Scopelliti che ha determinato l'accorpamento tra i due presidi, il possibile potenziamento di Acri pare continui a procedere . << Non si tratta di un invenzione>>, ha ribadito il direttore generale dell'Asp di Cosenza Gianfranco Scarpelli incalzato più volte sulla vicenda. Lo stesso Scarpelli ieri è tornato a visitare l'ospedale "Beato Angelo". Un incontro con i soli operatori sanitari e un giro per i vari reparti riconfermando, pare da alcune indiscrezioni, quando detto pubblicamente in altre occasioni di confronto insistendo sul fatto che nell'ospedale cittadino dovrebbe riprendere l'attività chirurgica fortemente ridimensionata dopo la trasformazione iniziale in ospedale di zona Montana. A Scarpelli adesso il compito di una integrazione funzionale tra i due presidi con un << provvedimento lungimirante – ha più volte ripetuto in queste settimane Scarpelli- che nulla toglie né all'uno né all'altro ospedale. Anzi – ha proseguito il direttore dell'Asp - consente di realizzare sinergie importanti in una congiuntura di tagli e riduzioni d'investimenti per la sanità del territorio permettendo di offrire alle popolazioni sia di Acri che di Castrovillari prestazioni sanitarie di qualità appropriate ai bisogni dei cittadini>>. Ma la storia è destinata ancora a continuare. La città è in trepidante attesa per le sorti dell'ospedale "Beato Angelo".
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