ENTRO META' NOVEMBRE LA MANOVRA CORRETTIVA O SARA' DISSESTO
Acri. Un'altra ammonizione, un altro cartellino giallo ma che questa volta potrebbe costare caro. Con la delibera n°71 dello scorso trentuno ottobre, la Corte dei Conti avvisa il comune: o si producono manovre correttive sufficienti e convincenti al fine di mettere a posto i conti o la stessa Corte sarà costretta dichiarare il dissesto finanziario dell'ente. Un atto da scongiurare e che avrebbe gravi ripercussioni sia sotto l'aspetto politico, per gli attuali ed i precedenti amministratori, che economico, per l'intera comunità. L'analisi dell'organo di controllo, è impietosa e lascia poca speranza. I richiami sono pesanti come macigni. In venti pagine la Corte è chiara ed avvisa l'ente per l'ultima volta: "sebbene i numerosi inviti il Comune si è dimostrato inadempiente nel comunicare nei tempi previsti le misure correttive". E aggiunge: "il Comune ha quindici giorni di tempo per la produzione di eventuali ulteriori controdeduzioni." L'amministrazione Tenuta, quindi, ha tempo fino a metà novembre per comunicare alla Corte quali azioni intende portare avanti per sanare le casse comunali dopo di che la stessa Corte, in virtù degli atti prodotti, deciderà se dichiarare o meno il dissesto finanziario che, come prevede la legge, porterebbe anche allo scioglimento del consiglio comunale oltre che all'arrivo di un commissario ad acta. Insomma una situazione drammatica che la città segue da vicino. Dissesto significherebbe aumento delle aliquote delle tasse nei massimi consentiti, blocco dei pagamenti, elezioni anticipate. Ipotesi che il sindaco Tenuta, che è anche commercialista, vuole assolutamente evitare e, difatti, sarebbe pronto a comunicare quanto richiesto dalla Corte. Tutto, però, parte dallo scorso mese di maggio quando la Corte invita il comune a comunicare le misure che intende adottare per sistemare i conti entro sessanta giorni. A causa anche delle elezioni comunali, dell'insediamento del nuovo consiglio e della questione legata alle incompatibilità di due consiglieri, il Comune fornisce gli atti solo a fine settembre, ovvero con due mesi di ritardo e per giunta con delle controdeduzioni, approvate in consiglio comunale dalla sola maggioranza, ritenute, però, carenti dalla Corte. Anzi, in merito la Corte scrive che "l'ente non adotta alcuna misura correttiva e si limita ad esprimere genericamente le proprie intenzioni sulle azioni da avviare in futuro ed a confermare quanto già comunicato nel mese di luglio." Ma la Corte è ancora più specifica e rimprovera il Comune quando scrive che "le elezioni amministrative e le questioni di incompatibilità sono solo elementi invocati per giustificare la propria sostanziale inattività." Insomma, secondo la Corte vi sono tutte le condizioni per dichiarare il dissesto finanziario ed ora quanto faranno sindaco, giunta ed uffici nei prossimi giorni rappresenta l'ultima chance per evitare una situazione che avrebbe ricadute gravi anche sull'immagine della città. La cittadinanza segue da vicino l'evolversi della situazione, confida nelle capacità del sindaco Tenuta e degli uffici e vorrebbe fare a meno di trovare sotto l'albero di Natale il dissesto finanziario.
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