Acri. Tra i punti all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio comunale, spiccava quello riguardante l’adesione e l’approvazione dello Statuto della neo Fondazione Mab Sila. Su richiesta del consigliere di maggioranza, Giorgio Basile, sostenuto anche dal collega Pietro Lupinacci, il punto è stato rinviato a data da destinarsi. Contrari al rinvio si sono schierati, invece, i consiglieri Viteritti, Cavallotti e Manes. Più di uno, anche della stessa maggioranza, sembra convinto che così come impostato, lo Statuto non porterebbe alcun vantaggio alla città ed al territorio. Sul piede di guerra, principalmente, i cacciatori ma anche piccoli e medi imprenditori ed allevatori che in Sila risiedono e lavorano. Nell’agosto 2013 la giunta comunale, guidata da Nicola Tenuta, con apposita delibera, aveva sottoscritto l’impegno di far parte di questo progetto visto che una parte del territorio ricade all’interno del Parco Nazionale della Sila. Son circa sessanta i Comuni che ne faranno parte oltre ad una cinquantina di altri soggetti tra cui Enti, Associazioni ed Università. Nel marzo del 2015, il sindaco Tenuta ha firmato anche un protocollo d’intesa per aderire alla neo Fondazione ed al progetto Mab, ovvero Man and the Biosfere. L’area Mab Sila rientra tra le 10 riconosciute in Italia e tra le 600 di tutto il Mondo. Nei mesi scorsi il Consiglio Internazionale di Coordinamento del Programma Uomo e Biosfera dell’Unesco, ha annunciato il riconoscimento del Parco Nazionale della Sila come decima Riserva della Biosfera italiana nella Rete Mondiale dei siti di eccellenza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. I promotori del progetto hanno più volte sottolineato che l’area non avrà altri vincoli se non quelli già in vigore. Rassicurazioni che, evidentemente, non hanno convinto i contrari che vedono nell’Area Mab una preclusione di sviluppo e di attività. Se ognuno resta sulle proprie posizioni e se non, cosa improbabile, saranno modificati i contenuti dello Statuto, difficilmente il consiglio comunale darà il via libera all’adesione e, quindi, resterebbe fuori dalla Fondazione ci cui organi sono: l’assemblea, il presidente, il comitato di gestione o consiglio di amministrazione, il comitato tecnico- scientifico, il revisore dei conti.