Acri. La vicenda è avvolta da un fitto mistero. Da nove mesi, ovvero dallo scorso mese di luglio, gli operai Afor, una trentina, non sono più in forza al Comune. Si tratta di operai idraulici-forestali di comprovata esperienza e per questo molto utili alle tante cause comunali. Sono, anzi erano, impiegati nella pulizia e nella manutenzione del verde pubblico ma anche di canali irrigui, torrenti e fiumi e dei boschi. Un settore importante, quindi, sia per la tutela del territorio che per la sicurezza dei cittadini. Da luglio questi operai, dipendenti della Regione, lavorano altrove, in Sila, con le stesse mansioni ma non per il Comune. Tutto parte da una lettera inviata al Comune nello scorso mese di luglio dall'ing. Alfredo Allevato, dirigente dell'ufficio periferico Afor di Cosenza. I contenuti della missiva, avente per oggetto "Protocollo d'intesa 2013 Comune-Afor", sono chiari: dal 22 luglio l'Afor sospende le attività fornite al Comune fin quando quest'ultimo non provvederà a liquidare le indennità relative agli anni 2011 e 2012. Per il sindaco Tenuta e la sua giunta, insediati da poco più di un mese, un'altra patata bollente. L'amministrazione, però, riesce, nonostante le difficoltà economiche in cui versa il Comune, che da lì a poco sarebbe andato in dissesto, a racimolare i fondi.
Tutto risolto allora? Macchè, sebbene il pagamento gli operai non sono tornati a lavorare nel territorio comunale. E ciò sta provocando una serie di disagi che aumenteranno nei mesi primaverili ed estivi quando, per ovvie ragioni, la richiesta di lavoro in questo settore aumenterà ed anche di molto. Una vicenda, quindi, che non trova una soluzione ma soprattutto che lascia sconcertati per un motivo semplice: l'assessorato regionale alla forestazione, da cui dipende l'Afor, è l'acrese Michele Trematerra, in quota Udc.
Possibile che il sindaco Tenuta, ex Udc, e l'assessore ai lavori pubblici, Salvatore Ferraro, vicino all'area Scopelliti, (semmai abbiano contattato Trematerra) non siano stati in grado di farsi risolvere il problema? Vi sono assessori che, da come parlano e scrivono, pare abbiano le idee chiare su cosa fare in ogni settore. Spesso e volentieri, infatti, con molta autorevolezza ed arroganza, si ergono a sindaco, politologo, geologo, giornalista, scrittore, poeta, biologo, editorialista, avvocato, esperto di finanza pubblica, architetto, ingegnere, geometra, urbanista, ambientalista, docente, giudice, moralista (?!?!?!), ecc. ecc.
Lo fanno senza tentennamenti e auto-incensandosi sebbene, ci risulta, (ma può darsi che ci sfugge) fin'ora non hanno mai ricoperto cariche politiche ed amministrative regionali, nazionali ed internazionali. Spesso e volentieri insultano e denigrano ma lo fanno per distrarre, confondere e generare odio ed una stupida ilarità figlia di frustrazioni senza sapere, però, che gran parte dei loro adepti (soprattutto quelli che non hanno più bisogno) non li credono e non li seguono più. Nel frattempo l'assenza dei suddetti operai si fa sentire visto che aree verdi, aiuole e giardini pubblici versano in condizioni molto precarie.
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