A quasi un anno dalle elezioni poco o nulla è stato fatto dall'amministrazione guidata da Nicola Tenuta.
Numerosi i problemi rimasti irrisolti, primo tra tutti quello relativo allo smaltimento dei rifiuti. La discarica in località Manzi, chiusa da ormai nove mesi, non si può riaprire sia perché manca il separatore dei rifiuti sia perché è in esaurimento a causa del mancato funzionamento del trituratore che ha consumato la capacità della discarica stessa, molto prima delle previsioni progettuali. Ciò denota una certa negligenza da parte di quegli operatori ed amministratori che si sono occupati del problema negli ultimi anni e che non hanno saputo far fronte ad una situazione già critica che ha portato la discarica all'esaurimento.
Adesso più che mai è necessario che l'amministrazione si assuma le proprie responsabilità e si impegni, nei confronti della cittadinanza, a pianificare un Piano di smaltimento rifiuti che guardi al futuro e non solo all'attuale e gravissima emergenza attuale. Perché le sole ordinanze, giustificate dall'emergenza, non posso risolvere un problema gravoso che va a minare la sicurezza pubblica.
La politica deve avere a cuore non quelle che sono le diatribe personali, ma ciò che appartiene a tutti e che costituisce non solo il primo oggetto di diritto, ma il fondamento stesso del diritto. Inseguire aspirazioni o esigenze puramente personali trascurando quelli che sono i bisogni generali, è immorale anche se può essere conveniente per assicurarsi il consenso di una parte.
Il benessere della nostra comunità si potrà ritrovare solo superando gli interessi dei gruppuscoli di parte, delle consorterie varie, delle corporazioni malate di potere e ossessionate dal tornaconto personale. Solo così si potrà perseguire con fermezza l'interesse della comunità e dare un futuro al nostro paese. L'evidente mancanza di proposte all'altezza dei tempi, sono ormai troppo evidenti e tutto ciò non fa altro che allontanare sempre di più il cittadino dall'amministrazione della cosa pubblica, contribuendo ad aumentare quel solco chiamato "anti-politica".
Perché i cittadini si possano riavvicinare alla politica e sentirsi rappresentati è necessario che la politica e, in questo caso gli amministratori, si facciano portavoce delle loro esigenze. Oggi i cittadini chiedono all'amministrazione di risolvere una volta per tutte il problema dello smaltimento dei rifiuti e di porre in essere atti ufficiali che costringano la Regione a rivedere le proprie decisioni. E' meglio, nell'emergenza, "impacchettare" i rifiuti e spedirli in Olanda (dove hanno la capacità di farli diventare una risorsa) o riaprire una discarica già esistente? Quale sarebbe la scelta meno costosa? E' a queste domande che i cittadini aspettano una risposta ed è per questo motivo che l'amministrazione dovrebbe schierarsi con decisione, senza tentennamenti, dalla loro parte e sollecitare con un piano concertato con gli acresi la Regione a risolvere il problema definitivamente.
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