"Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur", con questa locuzione latina pronunciata da Tito Livio, si può ben rappresentare la condizione tragi-comica creata e perpetuata nel tempo dall'attuale Amministrazione della Città di Acri.
Sin dagli esordi della scorsa estate, la Giunta Tenuta si è alacremente affaccendata a porre questioni di compatibilità/incompatibilità dei consiglieri degli schieramenti di opposizione, democraticamente eletti dai cittadini, ponendo in secondo piano i reali numerosi problemi che affliggono il territorio acrese e la sua comunità.
Dopo quasi 400 giorni dall'insediamento, dopo aver consumato la "caccia alle streghe", dopo aver approvato la dichiarazione di dissesto finanziario del Comune di Acri, dopo un anno di sostanziale immobilismo nella gestione della cosa pubblica, la maggioranza, che sostiene la Giunta Tenuta, nel corso del Consiglio Comunale del 25 Luglio scorso, ha votato a favore dell'approvazione della richiesta di attivazione della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (o predissesto). Tale procedura può si consentire di evitare la declaratoria del dissesto finanziario dell'Ente da parte degli organi competenti ma il piano così come è stato configurato dall'Amministrazione Tenuta, certamente, pone numerosi interrogativi politici e getta ombre sotto diversi aspetti.
Piano che seppur ad oggi si presenta come un documento tecnico, in breve tempo si tramuterà in scelte che avranno una chiara connotazione politica.
Il voto di astensione dichiarato nel corso dell'assise comunale dai consiglieri del PD Mascitti e Capalbo tiene conto delle indubbie incertezze e preoccupazioni che suscita il piano di riequilibrio stilato dal Sindaco Tenuta. L'astensione non è espressione di disinteresse o ignavia nei confronti di un atto amministrativo di grande interesse per la città, ma con coraggio ed onestà intellettuale è un modo per denunciare le gravi deficienze ed errori che il piano preparato dalla giunta Tenuta e dalla sua maggioranza presenta. Tali criticità sono state puntualmente messe in evidenza ed argomentate dai consiglieri Maria Mascitti e Pino Capalbo in sede di consiglio comunale.
Orbene, la decisione espressa dal Partito Democratico nell'ultima seduta del consiglio comunale rappresenta la decisione collegiale adottata dall'organo direttivo del partito, maturata a seguito di un democratico e libero confronto tra idee e proposte esplicitate dai membri nella riunione all'uopo convocata. Siamo più che mai convinti che solo coltivando il metodo democratico si possa effettivamente promuovere un esercizio della politica al servizio esclusivo del bene comune, a favore dei diritti di tutti i cittadini e dell'intero territorio di Acri .
Le istanze costantemente presentate nei lavori delle commissioni del Consiglio Comunale dai tre consiglieri del PD Capalbo, Fuscaldo e Mascitti sono sempre state frutto di un dibattito democratico e franco tra i componenti del gruppo dirigente del Partito Democratico con il precipuo scopo di tracciare una linea politica il più possibile condivisa e partecipata, riconoscendo a tutti l'inviolabile diritto di poter esprimere il proprio libero pensiero.
I presupposti per una condivisione di progetto con le forze politiche di maggioranza sono venuti a mancare allorquando le numerose proposte, più volte avanzate dai consiglieri del Partito Democratico, non sono mai state tradotte in atti concreti da inserire nel piano di riequilibrio.
Ed in merito alle varie questioni aperte quali la costituzione di un ufficio legale e di un ufficio di progettazione interni al Comune così come una trasparente regolamentazione della procedura di affidamento degli incarichi fiduciari esterni di varia natura ma anche l'annosa questione di Acritransport e, da ultimo, la gestione della raccolta e smaltimento degli RSU, vogliamo rassicurare i cittadini che il Partito Democratico di Acri è e sarà sempre vigile per garantire il massimo rispetto delle regole della buona amministrazione.
A ben vedere, il piano di riequilibrio finanziario evidentemente non è piaciuto nemmeno a qualche esponente della maggioranza, vista e considerata qualche defezione non certo passata inosservata.
Al riguardo il PD nel confermare la linea politica intrapresa stigmatizza e condanna il comportamento di chi sugli organi di stampa o nell'esercizio della funzione pubblica che ricopre strumentalizza la discussione politica e democratica del Partito Democratico, dimostrando con ciò di avere a cuore più le questioni politiche interne di un partito piuttosto che il bene dei cittadini acresi.
Il gruppo dirigente del Partito Democratico di Acri, rispetta ma non condivide il voto espresso dal consigliere PD Fabiana Fuscaldo a favore del piano di riequilibrio, in quanto si differenzia in termini sostanziali dalla linea politica preventivamente determinata e concordata dall'organo direttivo. Certamente dispiace e si rimane increduli di fronte al fatto oggettivo che il consigliere Fuscaldo abbia manifestato un voto di totale approvazione ad una proposta politica plasmata dall'esecutivo Tenuta, al cui interno non è stata recepita nessuna delle proposte avanzate dal PD.
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