All'arrivo della Guardia di Finanza, nucleo operativo-gruppo Sibari, lo scorso diciotto febbraio, i gestori si sono mostrati perplessi ed amareggiati. Secondo loro, infatti, non vi erano i presupposti per procedere al sequestro di una serie di apparecchiature, vitali per le attività fornite. Dopo una settimana di chiusura, riapre la GoldBet di via Amendola, nota catena internazionale per le scommesse sportive, ed il gestore, Luigi Fusaro, tira un sospiro di sollievo e dice.
"In questi giorni è stato detto di tutto ma noi siamo certi della nostra professionalità e della nostra trasparenza operando nel settore delle scommesse sportive da oltre tredici anni scegliendo sempre il meglio per i clienti tanto che il provvedimento non ci ha arrecato nessuna sanzione". Il dissequestro delle due postazioni telematiche, di due informatiche, di quattro monitori led e di uno lcd, è avvenuto nella giornata di ieri a seguito dell'ordinanza firmata dal P.M., della Procura di Cosenza.
"Rilevato che non appare necessario mantenere in sequestro il materiale – si legge nel testo – si dispone l'immediato dissequestro degli strumenti."
"La GoldBet – tiene a precisare Fusaro – è giurisprudizialmente forte e lo dimostrano le cinque sentenze della Corte di Cassazione a favore della stessa GoldBet, è uno dei pochi bookmaker straniero a poter operare sul territorio acrese ed è riconosciuto come uno dei più seri a livello europeo. La società – infatti – si basa su legalità, affidabilità e trasparenza, affidandosi a conti correnti autorizzati per il rilascio dei ticket che ne garantiscono l'effettiva validità"