Intanto fornitori e imprenditori continuano ad aspettare
Acri. Si allungano, ed anche di molto, i tempi di arrivo della commissione liquidatrice al Comune dopo la dichiarazione di dissesto finanziario. Dopo il ricorso presentato alla Corte dei Conti dalla maggioranza, nei giorni scorsi anche l'Udc ed il Pd, forze di opposizione, hanno provveduto a presentare un ricorso avverso la delibera del consiglio comunale dello scorso trenta dicembre, quella che certifica, appunto, il default del Comune. Ciò significa, quindi, che la commissione, composta da tre membri, non potrà insediarsi se prima, sia la Corte dei Conti che il Ministero dell'Interno, non si siano espressi. Un allungo di tempi che non piace né a semplici cittadini né a quanti hanno dei crediti nei confronti del Comune. La Commissione liquidatrice, infatti, tra i suoi compiti ha anche quello di mettere ordine ai conti, riducendo o eliminando del tutto, i debiti pregressi. Se ne parla, dunque, a fine mese, appena gli organi preposti si saranno espressi sui due ricorsi. ma si ha l'impressione, però, che la stessa maggioranza si sia andata ad infilare in un vicolo cieco, dopo aver approvato la delibera dello scorso dicembre. Dal punto amministrativo, infatti, l'esecutivo guidato da Tenuta si trova in forte difficoltà visto che stante questo stato di cose poco o nulla può fare. Anzi, a chi "bussa" al Comune, per ricevere informazioni circa il pagamento delle fatture ed eventuali sussidi e patrocini, gli viene risposto che, trovandosi nello stato di dissesto finanziario, pochissimi sono i margini per portare avanti determinate operazioni di carattere economico. Una "giustificazione", però, che non piace né a Sel né al Pd che nei giorni scorsi hanno accusato di immobilismo la giunta Tenuta. Questo stato di cose, difatti, impedisce all'amministrazione di poter programmare pure una minima cosa sicchè vi sono ritardi palesi nel campo della cultura, della sanità, dell'ambiente, dei lavori pubblici. Ecco perché la comunità spera che i ricorsi vadano a buon fine in modo tale che il Comune possa chiedere agli organi preposti lo stato di pre dissesto, anche perché, ci si chiede, come mai altri Comuni, con mole di debiti superiore a quelli di Acri, sono riusciti ad evitare il fallimento che comporta, tra l'altro, l'aumento di tutte le tasse.
Nel frattempo vi sono assessori che predicano bene e razzolano male. Sia nell'attività privata che in quella pubblica dovrebbero insegnare democrazia, umiltà, rispetto, ed, invece, si comportano proprio come Antonio Gentile di Ncd sebbene la loro estrazione politica, almeno sulla carta, è completamente diversa. Pensano di mettere bavagli e impaurire telefonando ai direttori dei giornali e chiedendo, con forza, di sostituire il corrispondente di zona in occasione di una conferenza stampa. No, non è uno scherzo di Carnevale. Naturalmente la inopportuna e meschina richiesta è stata bocciata. Sono quegli assessori che si ergono a intellettuali di vecchia data, a grandi studiosi di Hegel, Marx, Socrate, Virgilio, Dante, Petrarca, Foscolo, Saba ecc. Sono quegli assessori che avevano garantito di rivoltare Acri come un calzino!
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