La mensa del Girasole non è solo un luogo in cui è garantito un pasto caldo a chi un pasto caldo non si può permettere. Certo, è anche questo, così come è un punto di riferimento in cui accogliere persone sole che, sia pure per qualche minuto, possono dare e ricevere compagnia a tavola.
Soprattutto, per dirla con le parole di Ortenzia Nigro, presidente dell'associazione "Susy, sorriso di Dio", è un atto d'amore.
A distanza di otto giorni dalla sua inaugurazione, ieri siamo tornati nei locali di Via Vincenzo Molinari, soprattutto per capire la reazione della comunità a questa iniziativa.
Si chiama Mensa del Girasole, un simbolo che ispira valori positivi, ma anche elemento distintivo dell'associazione "Susy, sorriso di Dio", artefice di questa straordinaria azione di solidarietà. Qui non ci si limita a portare un pasto in tavola, ma tutto è organizzato per far sentire agli ospiti calore umano e un formidabile senso di accoglienza.
La mensa è nata attingendo unicamente ai contributi del cinque per mille versati all'associazione. Per la realizzazione della struttura sono stati spesi circa ventimila euro. Non ci sono altri fondi provenienti da chicchessia, ma solo quelli su cui può contare una onlus abituata a concepire progetti da realizzare compiutamente, e non abbandonarli per strada, come purtroppo sovente accade.
La mensa c'è e ci sarà, per accogliere gente in stato di bisogno. In questa prima settimana, diciassette persone, tredici adulti e quattro ragazzi, hanno frequentato regolarmente i locali a pranzo. Si può arrivare fino a venticinque e di certo il servizio funzionerà a regime da qui a poco.
La speranza è che in un futuro non troppo lontano si possa aprire anche al sabato, e, perché no, pensare alla possibilità della cena. Per ora va bene così.
Il cuore pulsante è rappresentato dai volontari dell'associazione "Susy, sorriso di Dio", che dal 2004 opera nell'immagine e negli insegnamenti di un esempio, quello di una ragazza per cui la vita è stata troppo breve. Tuttavia non tanto breve da non lasciare il segno in chi l'ha conosciuta.
Nel corso della cerimonia di inaugurazione della mensa, più di uno ha parlato di una catena di solidarietà. Sono bastati pochi giorni per capire che i primi saldi anelli sono stati fissati.
In tanti si propongono per prestare servizio come volontari per servire i pasti, c'è il panificio che fornisce gratuitamente il pane, le pizzerie che mettono a disposizione le pizze o chi semplicemente fa la spesa da consumare.
Insomma, sono tutti elementi in grado di dimostrare che l'intuizione è buona e che la strada è quella giusta.
E' l'ennesimo sorriso che emana da un'associazione nata per prestare aiuto e conforto a chi davvero ne ha bisogno, senza distinzione alcuna. E alla Mensa del Girasole è bastata una settimana a far capire che quelli che hanno bisogno, anche di un pasto caldo, non sono pochi.
Fonte
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