Acri. Anche la cittadina silana piange il regista Ettore Scola. Nello scorso mese di novembre, infatti, la Fondazione Padula, presieduta da Giuseppe Cristofaro, aveva inteso premiarlo all’interno del Premio Letterario Vincenzo Padula conferendogli il premio dedicato alla sezione cinema “Vincenzo Talarico. ” Si è trattata della sua ultima pubblica. Il noto regista, accompagnato dalla moglie, era apparso alquanto stanco ma, comunque, in discreta forma. Lucido ed anche simpatico, Scola ha partecipato alla serata finale, seduto accanto al sindaco Tenuta e ad altre personalità della cultura come il rettore dell’Unical, Gino Crisci ed agli altri premiati come il cantautore Vinicio Capossela, lo scrittore Daniel Pennac ed il giornalista Gianni Riotta che lo ha ricordato sulla sua pagina facebook scrivendo; “al Premio Padula in autunno ho abbracciato il maestro Ettore Scola e abbiamo parlato, scherzato, progettato idee ed incontri. Il maestro è scomparso e lascia dietro i suoi film l'impegno politico, la passione e la sua ironia. Ci mancherà.” Anche il presidente della Fondazione, Giuseppe Cristofaro, sulla sua pagina facebook lo ha ricordato a nome della città e degli studenti che Scola ha incontrato la mattina del Premio in un affollato palazzo Falcone per parlare dei suoi fil. Invitato sul palco per ritirare il Premio (una scultura in vetro del maestro Silvio Vigliaturo), Scola, pur stanco, ha scambiato qualche battuta animando il dibattito e provocando le risate e gli applausi del pubblico. Una su tutte; “state sempre a lamentarvi ma questa volta avete ragione visto che voi calabresi non avete più l’esclusiva della ‘ndrangheta.” Poi parla in francese, rivolgendosi a Daniel Pennac, anche lui premiato. La giornata acrese del grande regista, accompagnato dalla moglie Gigliola, termina in un noto ristorante del centro dove dispensa aneddoti, foto ricordo ed autografi. Un signore regista, come pochi.