In una lettera inviata al Prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, la Laca (Libera Associazione Cittidini Acresi) denuncia “le molteplici anomalie amministrative che si stanno verificando per effetto della gestione dell’amministrazione comunale di Acri” e chiede al rappresentante terriotroaile del governo un incontro.
La Laca ritiene che “l’azione amministrativa sia in aperto contrasto con gli interessi della popolazione. Oltre 5000 cittadini sono scesi in piazza a protestare contro questo stato di cose, per ben due volte, in poco più di due mesi. La popolazione ancora attende risposte dall’amministrazione che si dimostra sorda alle richieste lecite dei cittadini”.
Nella missiva si legge che “per effetto del dissesto finanziario dell’ente, le tariffe comunali sono state portate tutte al massimo, senza interventi di riduzione di spesa che sono di competenza dell’amministrazione. Risulta, anzi, un aumento consistente delle uscite senza un reale bisogno, non supportate da entrate certe”.
Quindi “affidi diretti. Molto spesso le norme vengono raggirate affidando diversi incarichi al medesimo committente, al di sotto della soglia di legge. Inoltre, non esiste un albo dei fornitori e non viene svolta un’indagine di mercato per conoscere il fornitore più conveniente”. Ancora, “anomalie tributarie sulle tariffe di acqua e Rsu E’ risultato palese che la gestione delle tariffe locali è stata afflitta da evidenti e grossolani errori di calcolo, sia per le utenze “domestiche” che “non domestiche” diTares e Tari, nonché del mancato svolgimento del servizio nel periodo emergenziale dal 2013 e a tutto il 2014. Il disservizio è stato certificato dalle autorità sanitarie, quali l’Asp di Cosenza e l’Arpacal, nonché dallo stesso sindaco con un ordinanza contingibile e urgente. Per effetto dell’art. 35 del regolamento comunale Iuc, noi cittadini avevamo chiesto una detrazione dell’80%, sull’importo delle bollette, per il mancato servizio, ma l’amministrazione è stata irremovibile”.
Per la Laca, “queste e altre problematiche, provocano grave danno alla popolazione e vorremmo sottoporrle alla sua valutazione”.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 22-01-2016.