Acri. A poco più di due mesi dalle elezioni Europee, iniziano a intravedersi le prime mosse dei vari partiti. Rispetto al 2009 molte cose sono cambiate e i nuovi assetti politici, ancora in atto, daranno un quadro completamente diverso rispetto a cinque anni fa. La città guarda con interesse all'appuntamento di maggio sia per verificare lo stato di salute delle varie forze politiche sia per conoscere i candidati che aspirano a Bruxelles. Nella scorsa tornata elettorale, il boom lo fece registrare l'Udc raccogliendo poco meno di cinquemila voti, ovvero il 40%. A seguire Pd 18% (2200 voti), Pdl 14% (1700 voti). L'ottimo risultato dello Scudo Crociato dipese dal fatto che nelle sue fila era candidato anche Gino Trematerra, acrese doc.
In quella occasione, infatti, l'Udc e Trematerra riuscirono ad intercettare anche i voti provenienti dagli altri partiti raggiungendo così un lusinghiero 40% e che permise, dopo circa un anno, a Trematerra, primo dei non eletti, di conquistare lo scranno europeo. Un risultato in bilico sia per le mutazioni partitiche in corso, che vedrebbero a breve la nascita del Ppe, e sia, soprattutto, se lo stesso Trematerra deciderà di non candidarsi. Al momento l'europarlamentare acrese e segretario regionale Udc, è impegnato in una serie di incontri con i dirigenti del suo partito e con quegli alleati nelle regioni che fanno parte della Circoscrizione Sud e forse solo a fine mese si saprà se correrà o meno per Strasburgo. Se Trematerra deciderà di tirasi indietro, la città non avrà un candidato locale ma diventerà solo serbatoio di voti per esponenti politici provenienti da altre province o addirittura da altre regioni.