Acri. Il Pd, attraverso il segretario Carmine Le Pera, critica aspramente l'operato del presidente Scopelliti e lo invita a dimettersi. "La Calabria – scrive Le Pera - ha visto tanti governi regionali inconcludenti ma con la giunta Scopelliti abbiamo davvero toccato il fondo. Sotto l'illuminato mandato del presidente del modello Reggio, interi territori e tantissime città, come Acri, sono state abbandonate a se stesse. Il governatore, invece di capire i problemi dei territori e aiutarli nelle ataviche problematiche, con la scusa dell'austerity ha colpito in modo indiscriminato, soprattutto nella sanità, producendo la chiusura di molti poli ospedalieri. I recenti tumulti posti in essere dai lavoratori lsu ed lpu dimostrano un governo regionale poco attento alle tematiche del lavoro che, da diritto fondamentale su cui si erge la nostra architettura costituzionale, è stato relegato a oggetto di baratto asservito sovente alle logiche clientelari di autoconservazione di questa deplorevole classe politica. La solerzia con cui si è mobilitato per salvare le 20 poltrone in consiglio regionale, non fa che dimostrarlo. Con un estremo tentativo, infatti, ha incaricato un nuovo censimento per smentire quello ufficiale dell'Istat, ma ovviamente, ha fallito anche in questo. Nel frattempo Sibari, a distanza di più di un anno dall'esondazione del Crati, è ancora sommersa dal fango, e solo dopo una mobilitazione lanciata dai mass media, la giunta è sembrata ricordarsi dell'esistenza del pregevole sito archeologico. Vi sono enormi ritardi anche nella scuola, nell'ambiente, nella messa in sicurezza del territorio, ne sostegno alle imprese e nelle infrastrutture. Scopelliti è riuscito, però, a riconvertire l'intera regione in una discarica a cielo aperto, questo grazie alla mancanza di un piano rifiuti regionale che non può essere sostituito da alcune soluzioni tampone. Continuare a elencare le inefficienze di questo governo regionale sarebbe davvero cosa lunga, per questo mi limito ad invitare il nostro governatore a dimettersi, ammettere il suo fallimento e riconsegnare la Calabria ai calabresi."