ACRI. Dopo poco più di un anno dalla immatura e tragica scomparsa, il ricordo del giovane Giuseppe Reale, continua ad essere vivo grazie alle tante iniziative che familiari, associazioni ed enti mettono in atto. Nei giorni scorsi i genitori, Ermanno Reale ed Assunta Falcone, ed il fratello Gianmarco, hanno ricevuto la cittadinanza onoraria da parte dell’amministrazione comunale di Guardia Piemontese. Perché proprio questa ridente e nota località marina del tirreno cosentino? Perché Giuseppe, insieme ai suoi familiari, soleva trascorrere qui le sue vacanze estive sin da bambino. Guardia Piemontese, quindi, sua città di adozione. Tra commozione ed applausi, il Comune ha inteso sottolineare il legame che unisce la famiglia Reale-Falcone al centro occitano. Nella motivazione si legge; “per aver avuto la forza di trasformare un grande dolore in opere di bene, organizzando eventi di beneficienza al fine di raccogliere fondi per l’acquisto e la distribuzione di defibrillatori ad istituti scolastici ed amministrazioni comunali ed organizzando, inoltre, convegni per diffondere la conoscenza delle malattie cardiache e per l’attaccamento alla comunità di Guardia Piemontese.
” Giuseppe Reale, poco più che ventenne, universitario, morì all’improvviso una mattina di giugno 2014 a Cosenza, nell’abitazione di un suo familiare, creando sconforto e incredulità tra parenti ed amici che da quel giorno sono promotori di una serie di iniziative, tra cui un memorial di calcio, per raccogliere fondi riservati alla prevenzione ed all’acquisto di defibrillatori. Nei mesi scorsi, infatti, i familiari hanno consegnato alcuni defibrillatori a tre scuole di Acri; l’istituto tecnico commerciale, l’istituto professionale ed il liceo scientifico, sua ex scuola. Lo scorso sette agosto, giorno del suo compleanno (avrebbe compiuto 25 anni, ndr) l’amministrazione comunale di Guardia Piemontese ha patrocinato il concerto del gruppo Area 111 a cui hanno partecipato anche diversi amici di Giuseppe provenienti da Acri. Giuseppe era noto per la sua simpatia e cordialità, per la sua sfrenata passione per la musica e per il calcio, per il Cosenza e l’Acri in particolare, ma anche per la sua generosità e per il suo cuore buono, proprio quel cuore che lo tradito nel giugno 2014.