Acri. Il dopo voto lascia spazio ad una serie di considerazioni che non sfuggono ai più attenti. Dell'exploit del candidato sindaco Nicola Tenuta, a capo di quattro liste civiche, ne abbiamo già scritto e molti ne parlano ancora dimenticando, forse, che lo stesso ottenne un discreto risultato alle ultime Politiche quando, candidatosi alla Camera tra le fila di Grande Sud, ottenne mille e duecento voti. Anche in quella occasione, Tenuta fece una campagna elettorale in lungo ed in largo, con pochi intimi fidati, ma di certo senza l'aiuto di grossi esponenti politici. Probabilmente anche quel lusinghiero risultato lo indusse, poi, a candidarsi alla carica di sindaco. Le urne dicono pure un'altra cosa; che Acri, nota roccaforte della sinistra, diventa una realtà di centro destra. Se, difatti, si sommano i voti del centro destra, Udc e Pdl, a quelli, non a tutti ma sicuramente a molti, di Tenuta, di sicuro un esponente politico non di sinistra, la coalizione raggiunge quota ottomila, ovvero il 60% dei votanti mentre il centro sinistra, Pd, Sel e Psi è al 40% circa, ovvero seimila preferenze.
Raffronto con il 2010. I numeri parlano chiaro; a perdere è stato solo il Pdl che tre anni fa raggiunse l'11%, cioè mille e seicento voti. Le altre forze politiche non subiscono sensibili variazioni. A dispetto di quanto si vuol fare credere, l'Udc dei Trematerra non perde affatto terreno ed, anzi, conferma i suoi quattromila voti, il 28%. Il Pd da solo prende oltre duemila consensi, il 15% ma arriva a quattromila e trecento se si aggiungono le due liste satelliti "Acri bene comune" e "Patto per la città", quindi il 31%. Rispetto al 2010 Sel incrementa di ottocento voti mentre il Psi di duecento. Anche rispetto alle ultime Politiche i tre grossi partiti tradizionali, Pd, Pdl e Udc hanno confermato i consensi raccolti due mesi fa.
Ipotesi consiglio comunale. Molti i volti nuovi che siederanno in assise. In virtù della nuova legge, saranno in tutto sedici i consiglieri comunali rispetto ai venti attuali. Se al ballottaggio dovesse prevalere Cristofaro il Pd prenderebbe quattro seggi (Capalbo, Siciliano, Morrone, Bruno), due al "Patto per la città" (Mascitti e Intrieri), due ad "Acri bene comune" (Fuscaldo e Sposato), uno a Sel (Monaco) ed uno al Psi (Gabriele), per l'opposizione tre all'Udc (Maiorano, Molinari ed Arena), uno a "Futuro acrese" (Cozzetto) e due alle liste che sostenevano Tenuta (Bifano e Tenuta).
Se dovesse vincere Tenuta, dieci seggi andrebbero alla sua coalizione; (Cavallotti, Viteritti, Bifano, Romagnino, Roselli, Lupinacci, Fabbricatore, Coschignano, Bruno, Milordo), tre all'Udc (Maiorano, Molinari e Arena), e tre al Pd (Cristofaro, Capalbo e Fuscaldo).
In entrambi i casi, quindi, non siederanno in consiglio alcuni candidati con alle spalle varie legislature; si tratta di Gencarelli (Udc) Straface (Udc), già presidente dell'assise, Gabriele (Psi), Manfredi (Pdl), Giuseppe Capalbo (Pd). Degli assessori uscenti, il solo Cozzetto, area Udc, potrebbe essere eletto nel caso in cui dovesse vincere Cristofaro. Restano fuori, pur avendo ottenuto un buon risultato, Vigliaturo e Cerlino (Udc) e Mangano (Pdl).
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