Gli uffici preposti sono al lavoro per trarre il bilancio conclusivo ma a quanto pare, secondo i primi dati ufficiosi, i cittadini acresi hanno snobbato la seconda rata dell'Imu in scadenza a dicembre. Se a giugno il comune aveva incassato circa 400mila euro, di certo una bella cifra, lo scorso mese di dicembre sarebbe entrata nelle casse comunali la metà dell'acconto. E dire che l'amministrazione comunale aveva lasciato invariato le aliquote per la prima e la seconda casa, rispettivamente al 4 per mille ed al 7 per mille, proprio per non infierire ulteriormente sulle tasche dei cittadini.
L'azione, però, non ha sortito gli effetti desiderati. Metà acresi, quindi, come Renato Brunetta? Come si ricorderà, l'ex ministro del governo Berlusconi aveva dichiarato di non avere i soldi per pagare la seconda rata dell'Imu scatenando discussioni e polemiche. Al comune non sanno darsi una spiegazione ma è certo che la metà dei proprietari di prime e seconde case, non ha versato l'acconto, facendolo, forse, nei prossimi mesi pagando una leggera multa.
Diversa l'ipotesi che trattasi di evasori veri e propri visto che pagando la prima rata si è inseriti automaticamente in una banca dati dalla quale sia il comune che Equitalia, la nota società di riscossione delle tasse inevase, può trarre informazioni utili e precise per individuare, in tempi rapidi,il contribuente che non ha pagato il dovuto.
Considerato il mese di dicembre, più di uno, invece, si sarà trovato in difficoltà tra bollette e spese varie ed avrà deciso di accantonare l'Imu che, come risaputo, avrebbe garantito una corposa somma nelle casse comunali per assicurare o migliorare servizi e prestazioni.