Ieri mattina la città si è svegliata con l'odore acre del fumo e con una fitta pioggia di cenere che scendeva dal cielo.
Erano gli effetti di diversi incendi che si sono sviluppati nel corso della notte. Prove inconfutabili non ce ne sono, ma è praticamente certo che siano stati appiccati dolosamente, da uno o più piromani, in punti diversi del territorio comunale, quasi con una sorta di regia in grado di intervenire in seguito a un piano scientificamente studiato a tavolino.
Nel corso della notte si è infatti verificata una successione di fuochi quantomeno sospetta, nei tempi e nelle modalità.
In ogni caso, in più punti sono intervenuti i Carabinieri della locale stazione, agli ordini del maresciallo Roberto Luciani, che hanno dato luogo a ispezioni atte al reperimento di elementi che possano aiutare a risalire a eventuali piromani.
Nei luoghi in cui le fiamme avevano avvolto la vegetazione sono prontamente intervenuti i volontari dei Vigili del Fuoco di Acri, quelli del Gruppo di Protezione Civile, le squadre a terra dell'Afor, personale del Comune con l'autobotte e i Vigili del Fuoco del comando provinciale.
Grazie al loro tempestivo intervento, in molti casi il fuoco è stato soffocato sul nascere, mentre in altri ancora ieri mattina le fiamme non erano state domate del tutto ed è stato necessario un supplemento di lavoro.
Nella notte, le zone più colpite sono state Vammana, Pietremarine e Crista e, per fortuna, non sono state coinvolte abitazioni o persone. I danni hanno riguardato soprattutto la vegetazione, con il fuoco che bruciato una estensione le cui stime si attestano sui settanta ettari.
Ieri in tarda mattinata un nuovo fronte di fuoco si è sviluppato nella zona di San Benedetto. Per l'intera giornata quello che tuttavia ha destato le preoccupazioni maggiori era quello della zona della Vammana, più giù per poi svilupparsi in quella che ad Acri è nota come la Caccia.
Qui è stato necessario anche l'intervento del Corpo Forestale dello Stato e di due elicotteri, che hanno avuto serie difficoltà ad avere la meglio sul fuoco.
Quella degli incendi estivi è una piaga con cui gli acresi sono costretti a fare i conti in ogni stagione estiva. Quello che è accaduto ieri non può essere ricondotto a una serie di fatalità, ma vi è stata una regia che ha provato duramente il territorio comunale.
La speranza è che i responsabili abbiano commesso qualche errore che possa permettere di risalire alla loro identità.
Finora a ben poco sono servite le iniziative di sensibilizzazione, così come si sono rivelate inefficaci i deterrenti messi in campo.
Nell'opera di spegnimento del fuoco anche in questa circostanza, accanto alle istituzioni preposte agli interventi, decisivo è stato l'apporto delle associazioni di volontariato della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco, sempre in prima linea nei casi di calamità che interessano il territorio acrese.
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