Domenica prossima il Partito Democratico sceglierà, con le primarie, il proprio candidato a sindaco, nelle prossime elezioni comunali.
Tra i due contendenti c'è il consigliere comunale e vicepresidente della comunità montana "Destra Crati – Sila Greca", Pino Capalbo.
Avv. Capalbo, perché si è candidato?
I motivi principali sono la passione per la politica e l'amore per la mia città. C'è poi la necessità, pur non avendo la presunzione di voler rappresentare il mondo giovanile, che ben si rappresenta da sé, di dimostrare che una nuova generazione possa proporsi come classe dirigente alla guida della nostra città, per scrivere una nuova pagina di futuro.
Nella sinistra acrese c'è una sorta di autoconservazione, che è figlia di una cultura veterocomunista: cambiano i nomi dei partiti, ma le personalità sono sempre le stesse, fin dal secolo scorso.
Anche nella formazione delle prossime liste, in una logica di rinnovamento, noi dovremo tenere conto del vincolo dei tre mandati, come prevede lo statuto del partito.
Perché Primarie di partito e non di coalizione?
L'alleanza alla quale ritengo che il Pd debba fare riferimento è quella che ha sottoscritto, a livello nazionale, la "Carta d'intenti"; quindi Pd, Sel e Partito Socialista.
I socialisti ad Acri oggi governano con il centro – destra e Sel è in via di riorganizzazione. Nel Pd ci sono idee diverse circa la futura coalizione e si è ritenuto all'unanimità di fare Primarie aperte di partito.
Alle Primarie c'è sempre il rischio che la competizione sia troppo spinta. Ritiene che l'unità del partito corra qualche pericolo?
L'approccio con il quale io sto vivendo le Primarie è di assoluta serenità. Ritengo che competere non sia battere l'avversario, ma confrontare il meglio di me e di coloro che sostengono il progetto politico che vorremmo realizzare insieme alla città con il meglio dell'altro candidato e dei suoi sostenitori, per poi fare una sintesi nell'interesse della comunità.
Ecco perché penso che subito dopo le Primarie il Pd, nella sua interezza, dia prova di grande unità.
Quali sono i punti qualificanti del suo programma?
Trasparenza, rigore, equità, merito e partecipazione.
Sono i principi cardine che mi auguro vengano condivisi dalla futura coalizione di governo. Vogliamo aprire una campagna di ascolto sulle scelte più importanti, tramite i meccanismi del referendum e della telepartecipazione e mediante l'invio di questionari a un significativo campione della società acrese, in modo tale che le priorità della futura amministrazione siano direttamente indicate dai cittadini.
In questo clima di paura e di diffidenza, a livello nazionale, non è facile fare la differenza, ma questa è la sfida che noi ci proponiamo di affrontare e, lungi da ogni demagogico populismo, rivendichiamo la nostra città, con l'imperativo morale di farla crescere, per noi e per i nostri figli.
Fonte: del 14-12-2012
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