Acri. Un istituto che non c'è più. Al momento. Eppure è stata, nei primi anni '70, la prima scuola superiore della città silana. Da giugno la storia struttura che ospita il liceo classico, è chiusa. Fino a tempo indeterminato. Le leggi, spesso e fortunatamente, vengono applicate sicchè la Provincia di Cosenza, proprietaria dell'immobile, settore edilizia scolastica, attraverso finanziamenti corposi, sta cercando di mettere in sicurezza ed a norma tutti gli edifici di sua competenza. Detto, fatto. Da giugno a novembre e la gara di appalto viene espletata con l'aggiudicazione ad una ditta del luogo. 400mila, sono gli euro a disposizione per i lavori ma a cinque mesi dall'aggiudicazione, però, essi non sono ancora cominciati e tutto fa pensare che non inizieranno neanche a breve termine. Da qui, quindi, la preoccupazione e l'indignazione dei docenti e degli alunni. Per una serie di ragioni. Il Liceo Classico "Julia", che è accorpato al liceo scientifico, è attualmente ospitato proprio nella sede di quest'ultimo, in via Seggio. Ma la sistemazione, ma soprattutto il futuro, non piace molto ai "liceali classici" che sono alloggiati all'ultimo piano e devono fare a meno di ampie aule e palestra. C'è di più. Questo stato di cose, pare, abbia influito anche sul calo delle iscrizioni che si è registrato il 28 febbraio scorso, termine ultimo utile. "Non sappiamo il perché i lavori non sono ancora cominciati – dicono i docenti – provincia e comune giocano allo scarica barile e nel frattempo il tempo passa. Siamo certi che anche il prossimo anno scolastico lo vivremo tra i disagi e alla città viene sottratta una scuola storica." Alla base del non inizio dei lavori, ci sarebbe la mancata concessione edilizia che deve rilasciare il comune ma anche perché al piano terra della struttura è ospitata la sede della Croce Rossa. Insomma cavilli e negligenze di poco conto e di facile risoluzione che, però, rischiano di allungare i tempi di un lavoro appaltato già da cinque mesi.