Acri. Nell'ultima seduta del consiglio comunale, quella che ha approvato il rendiconto 2013, non sono mancati spunti di discussione e di dibattito squisitamente politici. Nei giorni scorsi abbiamo sottolineato qualche malumore all'interno della maggioranza e la possibilità di un rimpasto di giunta a cui starebbe pensando il sindaco Tenuta. La rivisitazione dell'esecutivo piacerebbe, a quanto pare, anche a qualche consigliere che proprio durante l'ultima assise lo ha fatto intendere a chiare lettere. E' il caso di Natale Viteritti e Luigi Cavallotti. Entrambi non hanno lesinato critiche alla giunta ed in particolare a qualche membro di essa. Che non ci sia più sintonia tra una parte della maggioranza e l'esecutivo, è oramai cosa nota anche se qualche assessore cerca di gettare acqua sul fuoco.
Cavallotti, invece, nel suo intervento è stato chiarissimo. Tra le altre cose ha detto: "mi auguro che l'ottimo lavoro portato avanti, sebbene la situazione complicata, dal sindaco Tenuta, sia fatto anche da qualche assessore che, invece, sta peccando di presunzione e immobilismo." A chi si riferiva Cavallotti? Per arrivare alla soluzione, occorre, secondo noi, andare per esclusione. Nei giorni scorsi Cavallotti, in occasione di un incontro privato, ha espresso giudizi positivi nei confronti di Salvatore Ferraro, vice sindaco, Ottone Martelli, assessore al personale, Maria Francesca Coschignano, assessore allo sport e Pasquale Benvenuto, assessore alla sanità. Ha, invece, storto il naso quando gli hanno chiesto un giudizio su Paola Capalbo, assessore alla cultura. Che sia, quindi, lei la destinataria delle critiche? Una cosa è certa: la Capalbo ha creato, e sta creando, non pochi problemi alla maggioranza. I suoi modi di pensare, anzi di ripensare la cultura locale, non piacciono molto e gli annunci sul Museo e sulla Fondazione Padula, dopo un anno, sono rimasti tali. Insomma, l'operato ed i comportamenti della Capalbo non sono digeriti da Cavallotti che, insieme a qualche altro consigliere, potrebbe anche chiedere al sindaco la testa dell'assessore.