Il Tar Calabria respinge il ricorso proposto nello scorso mese di febbraio dal comune di Castrovillari contro il Governatore della Calabria, Scopelliti, ed i Direttori Generale e Sanitario dell'Asp di Cosenza in merito al Decreto regionale n°191 del 20 dicembre 2012. Il ricorso alla giustizia, sostenuto anche dalla commissione consiliare sanità, dalle associazioni di volontariato e da alcuni cittadini, era stato portato avanti contro il provvedimento con il quale il Commissario Regionale per l'attuazione del piano di rientro, ovvero Scopelliti, aveva istituito un unico ospedale Spoke costituito dai presidi di Castrovillari e di Acri.
La decisione fece andare su tutte le furie la comunità castrovillarese ed in particolare il sindaco Lo Polito. Diverse anche le prese di posizione di molti esponenti politici. Ora, però, il Tar ha messo fine ad una vicenda che si protraeva da sei mesi.
Nei termini del ricorso si parla di "effetto gravemente lesivo nei confronti della popolazione che rischia di essere penalizzata da tale nuovo modello organizzativo il quale non solo non è in grado di garantire il miglioramento dell'efficienza delle prestazioni sanitarie ma determina una pericolosa frammentazione nell'erogazione dell'offerta sanitaria."
Alla protesta si unirono anche diversi sindaci del comprensorio. Accese e numerose furono le polemiche, apparse spesso inutili ed inopportune, ed i botta e risposta a distanza tra i vari amministratori. Secondo il Tar, quindi, la Regione ha fatto tutto secondo norme vigenti in materia ed anzi, proprio qualche giorno fa il decreto n°191 è stato reso attuativo.
La vicenda relativa all'istituzione dello Spoke è stata seguita da vicino dall'europarlamentare Gino Trematerra e dal figlio Michele, assessore regionale, i quali, con carte alla mano ed attraverso incontri pubblici, hanno sempre cercato di dimostrare come l'accorpamento degli ospedali non penalizzasse nessuna delle due strutture ma servisse per erogare maggiori servizi di qualità portando benefici agli utenti dei due nosocomi ognuno dei quali non avrebbe subito né tagli né ridimensionamenti ma solo condivisione delle attività.