Acri. Si infiamma il dibattito politico attorno alla questione legata al Beato Angelo. Nei giorni scorsi, la situazione attuale, ma soprattutto il futuro della struttura, sono stati oggetto di una discussione nel consiglio comunale. Oggi interviene anche Franco Sergio, consigliere regionale di maggioranza. Secondo Sergio, che qui ha ottenuto un discreto consenso alle ultime regionali, appare insostenibile il ridimensionamento dell’ospedale che serve anche molti comuni limitrofi per un totale di 60.000 abitanti i quali, oggi, non si vedono riconosciuti i livelli sanitario-assistenziali minimi e che inesorabilmente si avviano a subire il quasi totale disconoscimento del diritto alla salute costituzionalmente garantito. Sergio ricorda come negli anni il presidio sanitario ha svolto una funzione strategica e fondamentale di primo soccorso e, grazie alle pregiate professionalità che vi operano, si è consolidato come ottima struttura di medio-degenza. Per il consigliere regionale serve ripristinare queste condizioni che sono state quasi azzerate in seguito ai tagli lineari e scellerati di cui è stato connotato il piano di rientro sanitario calabrese a firma Scopelliti. Le necessità di bilancio, secondo Sergio, non possono prevalere sulla tutela dei diritti ed il piano sanitario deve necessariamente essere compatibile con le necessità primarie dei territori e dei cittadini. Sergio promette di intraprendere una battaglia che riporti dignità e funzioni al presidio ospedaliero ad iniziare dall’attuazione del decreto 191 che istituisce lo Spoke che, però, non ha mai visto luce, ma che, invece, ha destrutturato l’ospedale. “Sarà mio impegno – dice Sergio - portare questa grave problematica all’attenzione vigile del presidente Oliverio e dell’intero consiglio regionale che non può più rimandare un’azione decisa, tenuto ovviamente conto delle prerogative del Commissario Scura, e tesa a risolvere questa gravissima situazione che rischia di diventare esplosiva.”