Acri. Maria Cristina Chirico, Giuseppe Di Martino e Arturo Giovanni Di Cianni. Sono i tre membri della Commissione straordinaria di liquidazione che si è insediata ieri mattina, lunedì, alla presenza del segretario comunale, Cosimo Straface. I tre Commissari affiancheranno il Commissario prefettizio, Maria Vercillo, insediatasi nello scorso mese di febbraio a seguito dello scioglimento del consiglio comunale per via delle dimissioni di nove consiglieri su sedici. La Commissione liquidatrice, nominata il 27 febbraio con Decreto del Presidente della Repubblica, è necessaria dopo che il Consiglio Comunale, nella seduta dello scorso 26 dicembre, ha dichiarato lo stato di dissesto finanziario dell’Ente.
Come risaputo nel novembre del 2016, le Sezioni unite della Corte dei Conti di Roma, hanno bocciato il Piano di riequilibrio finanziario redatto nel luglio del 2014. Nella sentenza dell’organo di controllo si leggeva tra l’altro che “la Sezione regionale aveva più volte riscontrato, con riferimento agli esercizi 2011-2013, varie irregolarità e criticità, tra cui, nello specifico la sussistenza di quattro degli indici di deficitarietà strutturale, l’inattendibilità del risultato di amministrazione, il costante ricorso ad ingenti anticipazioni di tesoreria non restituite, una scarsa capacità nel riscuotere le entrate delle sanzioni amministrative per violazione del codice della strada, l’assenza di un’adeguata attività di recupero dell’evasione tributaria e di accertamento e riscossione, la presenza, a fine esercizio, di un elevato importo delle partite residuali totali attive e passive, in parte con anzianità superiore a cinque anni, un saldo negativo del risultato economico della gestione ordinaria.”
Ma il Piano è stato ritenuto adeguato sia dalla Corte dei Conti regionale che nazionale anche “perché non supportato da idonea documentazione, viziato da errate contabilizzazioni dell’anticipazione di liquidità concessa dalla Cassa depositi e prestiti, non corretta quantificazione del maggior disavanzo da riaccertamento straordinario dei residui.” Nel corso degli anni, la Corte dei Conti aveva più volte chiesto al Comune l’adozione di misure correttive di riequilibrio che, però, erano rimaste inadempiute da parte dell’Ente, determinando l’aggravamento dello squilibrio finanziario.
Tutto parte dal dicembre del 2013 quando il Consiglio Comunale, con i soli voti della maggioranza, aveva dichiarato il dissesto finanziario. Quindi il ricorso, accettato nel maggio del 2014, e la redazione del Piano di rientro, approvato dall’Assise nel luglio dello stesso anno ma bocciato dall’Organo di controllo. L’insediamento della Commissione liquidatrice fa tirare un sospiro di sollievo sia ai creditori (prima di ieri la ragioneria non poteva effettuare mandati sebbene la disponibilità) che ai dipendenti del Comune che avanzano due mensilità. Un Comune commissariato sia amministrativamente che economicamente, quindi, e che aspetta una nuova guida politica. Le elezioni dovrebbero tenersi il prossimo 11 giugno.
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