Metabolizzati i risultati del primo turno, è tempo di pensare al ballottaggio di domenica 25 giugno, che si incaricherà di mettere la fascia addosso al nuovo sindaco.
Se la contenderanno Pino Capalbo, che domenica scorsa ha sfiorato la vittoria, fermandosi a 87 voti dal traguardo, con un 49,30%; e Anna Vigliaturo, che ha messo insieme il 20,77% dei suffragi. Ieri le ostilità sono riprese con il primo comizio in piazza della Vigliaturo dopo il primo tempo delle elezioni. Prevedibilmente ha toccato le corde più sensibili dell’elettorato di centro-destra, rivolgendosi anche a quelli dei due candidati usciti di scena: Maurizio Feraudo e Mario Bonacci. Essendosi lei stessa candidata come punto di riferimento di un centro-destra in disarmo nelle ultime consultazioni, avrà sicuramente qualche difficoltà in più a parlare a chi domenica scorsa ha votato per una gura storica del centrosinistra come Mario Bonacci.
La Vigliaturo si è già ripresentata in piazza, mentre la strategia di Pino Capalbo, in queste due settimane, sembra essere improntata a un rapporto più diretto con gli elettori, attraverso il più tradizionale caseggiato. Domenica scade il termine per gli eventuali apparentamenti, che ad Acri non ci saranno, stando alle dichiarazioni a caldo di tutti e quattro i candidati.
Intanto i riflettori sono puntati anche sulla futura composizione del consiglio comunale. Che non cambierà in base alla vittoria dell’uno o dell’altra, ma potrebbero cambiare gli interpreti. Per quanto riguarda i seggi, dieci vanno alla coalizione di Pino Capalbo: quattro al Partito Democratico, due ad “Acri in Comune”, uno a testa per “Movimento Acri Democratica”,”Liberamente”, “Sinistra Italiana” e “Nuovi orizzonti per Acri”.
Tre vanno alla coalizione di Anna Vigliaturo: due a “Centristi per Acri”, uno a “Moderati di Acri”. Alle liste di Maurizio Feraudo due seggi, uno a testa per “Città in movimento” e “Progetto per l’Europa”.
Infine, quelle di Mario Bonacci prendono un solo seggio, con “Democratici per la legalità”. Quindi, nel nuovo consiglio comunale potrebbero sedere, in caso di vittoria di Capalbo: Raaele Morrone, Sergio Algieri, Maria Mascitti, Simone Bruno, Luigi Caiaro, Giuseppe Intrieri, Salvatore Fusaro, Emanuele Le Pera, Mario Fusaro, Angelo Gencarelli, Anna Vigliaturo, Abbruzzese Marco, Palumbo Salvatore, Maurizio Feraudo, Dario Tenuta e Mario Bonacci.
Se vincesse la Vigliaturo, Pino Capalbo prenderebbe il posto di Simone Bruno e Leonardo Molinari quello della Vigliaturo. Sono ipotesi basate sui primi dati, che potrebbero subire profonde modiche dalle successive valutazioni della commissione che nei prossimi giorni dovrà procedere alla proclamazione degli eletti.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 15-06-2017
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