Anna Vigliaturo e Pino Capalbo, sono loro che si contenderanno la poltrona di primo cittadino.
Si vota solo oggi, dalle 7 alle 23 e subito dopo ci sarà lo spoglio. Nella notte tra domenica e lunedì, quindi, si conoscerà il successore di Nicola Tenuta.
Capalbo ha raccolto poco più di seimila consensi pari al 49,3%, Vigliaturo 2555, ovvero il 21%. Il primo era sostenuto da sette liste: Partito Democratico, Liberamente, Acri in Comune, Sinistra Italiana, Movimento Acri Democratica, Nuovi Orizzonti, Uniti La Mucone, Anna Vigliaturo, la prima donna nella storia del Comune di Acri ad essere riuscita ad arrivare al ballottaggio, era sostenuta da tre liste: Centristi per Acri, Moderati per Acri, Udc-Dc.
Tra i due, quindi, vi è una differenza di ben 3500 voti.
Gli altri due pretendenti, Maurizio Feraudo e Mario Bonacci non hanno dato indicazioni di voto al proprio elettorato anche se il primo, sostenuto da liste civiche, ha criticato aspramente la classe dirigente del centro sinistra e, quindi, si presume che voterà per la Vigliaturo mentre il secondo, area bersaniana, dovrebbe, per logica, sostenere Capalbo con il quale, però, i rapporti, politici e personali, non sono ottimi.
Il consiglio comunale, formato da sedici membri è già definito visto che le liste che sostenevano Capalbo hanno raggiunto il 60%.
Il candidato del Pd, infatti, in caso di vittoria, potrà contare su dieci consiglieri: quattro del Pd (Mascitti, Morrone, Algieri e Bruno), due per Acri in Comune (Caiaro e Intrieri), uno per Sinistra Italiana (Mario Fusaro), uno per Acri movimento democratica (Tullio Fusaro), uno per Nuovi orizzonti (Gencarelli) ed uno per Liberamente (Le Pera).
L’opposizione sarà formata da sei consiglieri: Vigliaturo, Abbruzzese, Feraudo, Bonacci, Palumbo, e Turano.
In caso di vittoria della Vigliaturo cambia pochissimo: solo il Pd perderebbe il seggio a vantaggio della coalizione della candidata del centro destra, ovvero a favore di Molinari ma in assise non avrebbe i numeri sufficienti per governare.
La seconda parte della campagna elettorale è stata dai toni bassi e rispettosa, la Vigliaturo ha proposto, nel caso di vittoria, un governo allargato alle minoranze ma Capalbo e la sua coalizione hanno respinto l’invito.
Oltre ventimila gli aventi diritto al voto, al primo turno hanno votato poco più di 12mila cittadini, il 60% ma, come accade spesso al secondo turno, ci si aspetta un calo degli elettori che dovrebbe aggirasi attorno alle duemila unità.
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