Con undici voti contrari, quelli della maggioranza, il Consiglio Comunale ha respinto la proposta di rinuncia alle indennità di funzione per sindaco, assessori e presidente del consiglio.
Favorevoli cinque esponenti della minoranza (Vigliaturo, Turano, Feraudo, Abbruzzese e Palumbo).
Al momento del voto era assente Bonacci che, comunque, si era già espresso favorevole alla rinuncia.
Bonacci, infatti, ne aveva fatto un cavallo di battaglia della sua campagna elettorale nella quale aveva annunciato, in caso di elezione a primo cittadino, la rinuncia all’indennità da devolvere ai servizi sociali.
Vigliaturo, invece, ha proposto la rinuncia di almeno il 50% e con il restante 50% da destinare al trasporto scolastico.
Per il sindaco Capalbo le proposte sono da bocciare in quanto il compito di amministratore prevede un impegno quotidiano e la rinuncia totale o parziale alla propria attività lavorativa.
La legge prevede queste indennità di funzione per i Comuni con abitanti tra 15mila e 30mila.
Sindaco circa 3mila euro, vice sindaco 1700 euro, assessori 1400 euro, presidente del consiglio 1400 euro.
Naturalmente le cifre si intendono lorde e devono tenere conto di altri redditi percepiti dagli amministratori.