Al termine di una lunga discussione, è nato il comitato per la difesa dell’ospedale civile “Beato Angelo”. L’occasione l’ha offerta l’assemblea pubblica indetta dopo il sit-in di domenica scorsa davanti al nosocomio cittadino.
Si è tenuta mercoledì scorso, nella Sala Polivalente. Promotori dell’iniziativa sono stati i consiglieri comunali di opposizione, che, per non darle una valenza di parte, hanno deciso di non entrare nel neonato comitato, lasciando spazio a chi al momento non ricopre ruoli politico – istituzionali.
Erano presenti anche esponenti della maggioranza consiliare e della giunta comunale. C’erano, tra gli altri, il sindaco Pino Capalbo, l’assessore alla Sanità, Emanuele Le Pera; il presidente del consiglio comunale, Mario Fusaro; e il presidente della commissione Sanità, Fausto Sposato.
I consiglieri di minoranza Mario Bonacci, Anna Vigliaturo e Maurizio Feraudo hanno dato il là alla discussione, con posizioni non propriamente coincidenti. Il documento approvato nel recente consiglio comunale aperto non è stato votato dalla Vigliaturo e da altri due consiglieri, e questo pesa. Se il comitato nasce per appoggiare quel documento, nel quale c’è scritto che va bene l’atto aziendale, ma che dovrà essere realizzato, non ha motivo di esistere. Al contrario, avrà un senso se deciderà di andare e oltre e contestarlo, almeno in parte.
Sindaco e assessore alla Sanità ovviamente in quella sede hanno ribadito che se si tratta di vigilare affinché trovi applicazione pratica quanto scritto nell’atto aziendale, l’amministrazione comunale sarà al fianco del comitato. E non poteva essere altrimenti. Dell’organismo fanno parte in 16, ma non è chiuso a nuovi ingressi. Anzi, è l’auspicio espresso da chi mercoledì c’era. Il presidente verrà eletto nei prossimi giorni.
Ieri intanto il sindaco Capalbo ha convocato i giornalisti per dire che, “a seguito di incontri avuti con i vertici sanitari provinciali e regionali, è emersa la possibilità di stipulare un protocollo che permetta di avere come riferimento anche l’Hub di Cosenza, oltre allo Spoke Rossano-Corigliano”. Capalbo ha dubbi sulla sua effettiva utilità, “ma, prima di decidere, voglio capire cosa ne pensa la città, poi valuteremo”.
Infine, sul comitato, “basta vedere alcuni nomi e capire che ci sono tentativi di strumentalizzazioni politiche”.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 22-09-2017
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