In un luogo di montagna della Calabria, ai piedi della Sila greca, non è dato sapere per quale strano disegno divino, da circa un anno e mezzo a questa parte, ha preso forma e sostanza il cd. paese delle meraviglie tanto decantato in letteratura quanto inseguito nella realtà.
Capita così che in questo luogo, che come detto si è materializzato e pian pianino plasmato a partire dall’estate scorsa, e cioè da quando ha iniziato a spirare un ‘vento di cambiamento’, tutto ciò che riguarda la gestione della res pubblica sia regolato dai massimi principi di democrazia, lealtà, correttezza e trasparenza amministrativa, nel senso che ogni decisione assunta o scelta intrapresa ha una sua precisa motivazione logico-politica, anche se agli occhi dei più dovesse risultare incomprensibile.
Succede allora che con delibera di giunta dello scorso 7 novembre l’amministrazione a guida Pino Capalbo decide di affidare ad un noto professionista del luogo l’incarico legale per la difesa dell’Ente nel giudizio di impugnazione innanzi alla competente autorità giudiziaria del provvedimento di revoca da parte della Regione Calabria del finanziamento concesso al comune di Acri nell’ambito delle misure di cui al PSR 2007/2013 (sostegno agli investimenti non produttivi nei boschi comunali di Serralonga, Caccia e Varrise).
Accade, come è normale che avvenga nei luoghi fiabeschi, che la scelta del professionista incaricato, in barba a quelle che sono le prerogative della short list di cui l’Ente si è dotato, ricada su base ‘diretta e fiduciaria’ sul nominativo di un avvocato già assessore nell’ultima amministrazione Tenuta, nel corso della quale i competenti uffici e la giunta comunale hanno predisposto ed approvato gli atti che hanno portato ad ottenere il finanziamento regionale oggi revocato.
Lo stesso professionista che alle passate amministrative del 2017 non solo è stato fautore e promotore di liste concorrenti e contrapposte rispetto a quelle guidate dall’attuale sindaco Pino Capalbo ma che a ridosso delle votazioni ha promosso e patrocinato dinanzi al TAR Calabria un giudizio che mirava ad escludere dalla competizione elettorale la lista pro Pino Capalbo denominata “Acri Democratica”; tentativo che per fortuna del sindaco in carica e grazie anche all’apporto spontaneo e disinteressato di altri avvocati che ne hanno sostenuto la candidatura non è andato a buon fine.
Il medesimo professionista che in un procedimento civile (e non penale come erroneamente riportato sulla carta stampata di stamattina) ancora pendente presso il Tribunale di Cosenza e per fatti risalenti alla gestione Trematerra difende un noto dirigente comunale, collocato in pensione ma non ancora a riposo in quanto di recente nominato al N.I.L. (nomina avverso la quale il partito di SI, all’epoca ancora collocata in maggioranza, si oppose fermamente per ragioni di opportunità politica), per circostanze che astrattamente potrebbero porre l’Ente comunale nella posizione di parte lesa e che, perciò, unitamente alle circostanze sopra menzionate, che di per se rendono detto incarico ‘fiduciario’ inopportuno quantomeno sotto un profilo squisitamente politico, potrebbero appalesare una questione di incompatibilità sia per il legale cui è stato affidato l’incarico che per l’ex dirigente comunale, non ancora a riposo, a rivestire la carica che attualmente ricopre.
Succede, è sconcertante nella realtà ma di ordinaria amministrazione nelle favole, che tutto ciò passi in sordina, in assenza del benché minimo rilievo non solo da parte delle forze di maggioranza che ben avrebbero avuto da ridire in merito, soprattutto gli esponenti della lista “Acri Democratica”, se non altro in punto di mera opportunità politica nella scelta ‘diretta e fiduciaria’ del professionista incaricato, ma anche nell’assoluto silenzio da parte dei consiglieri di opposizione delegati a ruolo di controllo.
Ma tant’è, siamo nel paese delle meraviglie per cui non v’è motivo di stupirsi !!
Accade ancora che importanti realtà del luogo, come l’Istituto Alberghiero, che attira tanti giovani anche dal circondario con relative ricadute positive sulla economia cittadina, o l’AVIS, che da sola conta circa 700 iscritti, di cui 400 donatori attivi, e che aldilà delle donazioni del sangue potrebbe offrire gratuitamente servizi socio-sanitari essenziali (di prevenzione e di controllo) a tutta la cittadinanza, sopperendo alla carenza di adeguate strutture assistenziali di cui il comprensorio soffre da tempo, incontrino incomprensibili difficoltà a trovare delle sedi adeguate per svolgere le loro funzioni quando il comune dispone di un patrimonio immobiliare invidiabile e di svariate soluzioni alternative da poter mettere in campo di concerto con la provincia di Cosenza od altri enti pubblici presenti sul territorio con le loro sedi. Il tutto mentre altre associazioni di volontariato, anch’esse portatrici di una loro funzione sociale, hanno da tempo chiesto ed ottenuto una adeguata sistemazione senza particolari patemi d’animo.
Avviene che in pieno periodo pre-festivo non venga allestito alcun mercatino di natale e gli abitanti del paese delle meraviglie, soprattutto nei fine settimana, anziché portare le loro famiglie a passeggiare nel centro cittadino e fare acquisti optano per altri lidi, dove perlomeno si respira un clima natalizio, certificando la desertificazione del territorio e l’emorragia di quelle esigue risorse finanziarie in favore di indotti economici estranei alle attività produttive acresi che da tempo soffrono una crisi senza precedenti ma che puntualmente non vengono adeguatamente coinvolte dall’amministrazione, o semplicemente rimangono inascoltate, per dare il loro apporto ed il loro contributo nella organizzazione di tali manifestazioni.
Ebbene si cari concittadini, tutto ciò accade ed è possibile poichè nel paese delle meraviglie tutto va per il meglio e nessuno ha da lamentare qualcosa, anche perché qui è difficile distinguere tra forze di maggioranza e forze di opposizione.
Ed infatti, a voler fare un’analisi più pratica e meno fiabesca della vicenda si potrebbe tranquillamente malignare che i consiglieri di maggioranza, i quali dovrebbero responsabilmente rispondere al proprio elettorato e non semplicemente chinare il capo ai voleri del primo cittadino, non hanno interesse a sollevare alcuna questione perché in attesa di ricevere chissà quale succulenta caramella o semplicemente perché temono che la giostra chiuda i battenti anzitempo costringendoli a fare mesto ritorno a casa. Quelli di opposizione, invece, appaiono piuttosto disorganizzati e poco propensi, ad onor del vero non tutti, a svolgere il delicato ruolo affidatogli: chi perché pronto, in caso di eventuali ma improbabili sommosse nella maggioranza, a saltare sul carro del vincitore per salvaguardare baracche e burattini mantenendo inalterati equilibri e numeri; chi perché preso da proprie questioni personali e lavorative; chi perché rimane all’opposizione solo per una questione di facciata, per non perdere di credibilità politica, essendo di fatto già con tutti e due i piedi nella maggioranza; chi tergiversa nella speranza di essere ammansito con qualche caramella farlocca; chi perché pone al centro dell’attenzione determinate questioni mettendone in secondo piano altre; chi perché ancora troppo giovane ed inesperto rispetto alle complesse alchimie della politica acrese.
Ed allora ecco spiegato il motivo per il quale nel paese delle meraviglie, o dell’opposizione che non c’è, tutto può succedere senza che nessuno più si meravigli o manifesti il proprio disappunto.
Tutto è normale, regna il silenzio e la pace, salvo rare eccezioni, in questo luogo incantato dove maggioranza ed opposizione viaggiano quasi sulla stessa lunghezza d’onda, dove gli esponenti della maggioranza non trovano altro modo di indignarsi ed alterarsi se non inveendo contro una normale cittadina che ha avuto il torto di manifestare sul proprio profilo faceboock il personale dissenso sul modo clientelare di gestire la sanità sul nostro territorio, mettendola alla gogna pubblicamente salvo poi ritornare immediatamente sui loro passi non appena resisi conto di aver superato il limite della decenza, e non solo quello.
Benedetta concittadina, ma come le è venuto in mente di toccare un tasto così sensibile e dolente per i nostri amministratori che tanto si prodigano nel far apparire l’ospedale ed i pochi ed inadeguati servizi che offre un fiore all’occhiello, proprio adesso che la questione emergenza sanitaria, niente affatto risolta, era scomparsa dall’agenda politica di taluni consiglieri di opposizione che ad inizio mandato ne avevano fatto il loro cavallo di battaglia (o meglio, alla luce dei fatti, cavallo di Troia) !!
Gentile signorina, qui siamo nel paese delle meraviglie dove tutto funziona, dove aleggia il suono melodico dell’armonia tra forze politiche solo sulla carta contrapposte e non è permesso dissentire sull’operato dei nostri amministratori. D’altronde se non lo fa chi ne ha avuto legittimo mandato dai cittadini perché mai dovrebbe prendersi lei questa briga ….. lasci perdere, sono solo rogne !
E tanto valga da lezione per chiunque gli venga in mente di contestare l’operato di coloro che hanno permesso il materializzarsi di tutto questo !
Fu così che i fortunati abitanti del paese delle meraviglie, anche quelli più riottosi, consci dei pericoli cui sarebbero andati incontro in caso di dissenso, continuarono a vivere in quel regno incantato insieme ai sogni loro propinati dal principe e dal suo apparato - con la connivenza colpevole di un’opposizione silente o quasi -, convinti che la ventata di cambiamento da essi apportata gli avrebbe garantito il sostegno politico del volgo anche per i futuri impegni elettorali in modo da preservarsi (i cittadini) il loro status di privilegiati.
Sinistra Italiana ACRI
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