Noi consiglieri comunali di ‘Acri in Comune’ – Caiaro Luigi Maria e Intrieri Giuseppe - riteniamo sia giunto il momento di fare chiarezza sulle dinamiche politiche che stanno interessando negli ultimi tempi la nostra cittadina.
Però, prima di entrare nel merito delle questioni politiche ed amministrative, è di fondamentale importanza fare alcune puntualizzazioni.
Non accettiamo lezioni di morale e di etica politica da nessuno e non lasciamo calpestare la nostra dignità da chi negli ultimi anni ha vissuto e continua a vivere di politica.
Noi abbiamo improntato sempre l’agire quotidiano al rispetto delle regole ed ai valori della correttezza, praticati naturaliter nelle nostre famiglie: “il cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me”, questa è stata e questa sarà sempre la nostra stella polare e la nostra regola di vita!!!
Ci rendiamo conto che tutto ciò risulta incomprensibile a quanti vivono di espedienti politici, praticando una condotta improntata all’arroganza, all’approssimazione ed al becero trasversalismo!
Non abbiamo mai percepito soldi dalla politica o considerato la politica come un modo per raggiungere facili obiettivi economici; entrambi abbiamo voluto, fortemente, vivere questa esperienza da consigliere comunale non per fare un giro sulle giostrine o ricevere la caramella, ma per dare un servizio alla collettività e lasciare dopo cinque anni un paese migliore rispetto a quello che abbiamo trovato.
Il signor sindaco, il quale opportunisticamente finge di non ricordare che al primo turno, nonostante l’indiscusso effetto trascinamento delle liste, ha riscosso ben 1.500 voti in meno rispetto alla coalizione, sta utilizzando, fin dal giorno dell’insediamento, una condotta arrogante e lontana anni luce da quello che invece avrebbe dovuto essere il modo di agire di chi si era impegnato a praticare il verbo del cambiamento e del “cambia vento”.
Abusando delle sue supposte prerogative, non solo si è arrogato il diritto di nominare la prima giunta – escludendo da qualsivoglia discussione i gruppi consiliari - ma finanche quello di nominare il presidente del consiglio (che per disposto normativo deve essere votato al primo consiglio dai consiglieri eletti dal popolo).
Perseverando nell’abuso, dopo solo 14 mesi di amministrazione e dopo aver tessuto le lodi ai suoi collaboratori alla festa del PD, ha stravolto la giunta, sostituendo i tre quinti dell’esecutivo (così mortificando la volontà degli elettori che avevano legittimato la dott.ssa Mascitti e l’avv. Algieri, i quali, insieme a noi, avrebbero fatto parte, comunque, del Consiglio comunale, anche nel caso di sconfitta dell’attuale sindaco).
Il signor sindaco, con metodica sfrontatezza, pretende di mettere il bavaglio a chi esprime pensieri ed idee diverse dalle proprie; non tollera menti critiche; ha bisogno solo di bacia pantofole, di chi dice sempre sì a prescindere; pensa soltanto a far prevalere la dittatura della maggioranza su quanti esprimono idee diverse e spesso migliori.
Noi, Caiaro Luigi Maria e Intrieri Giuseppe - che mai abbiamo votato contro i punti attuativi del programma di governo della coalizione, sottoscritti e condivisi all’atto della nostra candidatura – siamo diventati definitivamente invisi al sindaco ed ai suoi consiglieri allorché come gruppo di Acri in comune abbiamo manifestato la nostra contrarietà a stravolgere la maggioranza decretata dalle urne, nonché il rifiuto da parte nostra di firmare due documenti (è stato, questo, l’epilogo di un susseguirsi di eventi verificatisi negli ultimi mesi e sui quali ritorneremo).
Primo documento predisposto (e firmato anche dal signor sindaco):
accordo – evidentemente non politico ma di pura lottizzazione - sulla Presidenza del Consiglio comunale, con vincolo a votare un consigliere comunale (espressione di nessun partito!) e con effetto addirittura postdatato di oltre 12 mesi (gennaio 2020!!!); la sacralità istituzionale dell’organo e la sua funzione di garanzia svilite e mortificate da un accordo privato fra il sindaco ed un consigliere comunale, sottoposto alla firma della maggioranza!
Secondo documento da predisporre:
Vincolo a votare alle elezioni provinciali un consigliere espressione di nessun partito (scelto con criteri rimasti sconosciuti!!!).
Tutto ciò in spregio alle regole ed ai dettami della legge elettorale italiana che sanziona penalmente anche chi fotografa la scheda elettorale votata (figurarsi chi impone il voto e chi si impegna a sottoscrivere un vincolo al voto!)
In entrambi i casi si è trattato di un bieco e riprovevole ricatto politico (e che per come proposto/imposto presenta implicazioni che travalicano l’ambito del meramente politico): o firmate o siete fuori dalla maggioranza!!!
Ed espulsione è stata (vedi intervista rilasciata a margine del consiglio comunale del 30 gennaio che non si è tenuto anche per l’assenza ingiustificata del sindaco al momento dell’appello nominale fatto dal Segretario)!
Tale è stata l’aberrazione esternata dal signor sindaco in tale intervista (‘condanno fermamente….. il Consigliere Caiaro non fa più parte della maggioranza’; in concomitanza, su whatsApp, al consigliere Intrieri, finanche assente giustificato: ‘siete fuori’), che si è cercato di rimediare coinvolgendo nella vicenda in maniera subdola i candidati non eletti della lista ‘Acri in Comune’ (promossa, per come espressamente dichiarato, dallo stesso sindaco); ma all’aberrazione è seguita l’ennesima spicciola prepotenza: consultazione dei candidati non eletti della lista e condanna irrevocabile in contumacia dei due eletti su volontà perentoria del signor sindaco!!
Ovviamente, tutto ciò non potrà intaccare, in un modo purchessia, la inequivocabile volontà dell’elettorato: noi, fieri ed orgogliosi di non essere più organici al signor sindaco ed ai suoi consiglieri, continueremo, ancor più fieramente ed orgogliosamente, a sedere, nei banchi assegnatici solo ed esclusivamente dagli elettori, nel pieno rispetto del mandato che ci è stato conferito!
Anche in questo ci distingueremo dal sindaco, la cui assoluta incapacità politica ed amministrativa lo ha costretto a ricorrere, con tempistica eloquente, al supporto delle minoranze (ingannando ulteriormente la volontà degli elettori).
I cittadini acresi oramai si sono resi conto di tutto ciò: della inadeguatezza politica ed amministrativa del sindaco e del suo esecutivo pro-tempore; della prepotenza imperante di chi tenta di autoassolversi buttando dalla torre quanti non si adeguano a scelte confusionarie, improvvide e deleterie per il bene della collettività.
Sappia, il signor sindaco, che non riuscirà nel tentativo, oltremodo vago ed oltremisura vano, di far tacere chi, in piena libertà, risponde esclusivamente all’elettorato (giammai a lui!!!).
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