Al contrario di quanto auspicato da qualche esponente dell’ex opposizione ora in maggioranza, che probabilmente presto vedremo protagonista (diretto o indiretto) in quello che sarà l’ennesimo rimpasto di giunta imposto dal sindaco Pino Capalbo - si badi bene, sempre nel rispetto delle sue prerogative di legge - al circolo di Sinistra Italiana Acri preme tenere viva la memoria sugli ultimi eventi politici che hanno riguardato la nostra comunità.
Con un nostro articolo pubblicato un paio di mesi fa (‘Il paese delle meraviglie’) si sottolineava lo strano atteggiamento di taluni consiglieri dell’opposizione, in particolare uno, che da diverso tempo sembrava aver smarrito quel vigore e quella energia iniziale assumendo una posizione alquanto morbida nei confronti della linea politica dettata dal sindaco Pino Capalbo e si preannunciava il suo imminente passaggio dall’altra parte della barricata. A seguito di quella nostra denuncia politica fummo tacciati, con sproloqui di vario genere, di essere in malafede e di perseverare in una politica becera ed antiquata capace di guardare solo alle nomine ed agli incarichi, critiche rivolteci sia a mezzo stampa che nel corso dei lavori del consiglio comunale del 28 dicembre scorso.
Detto fatto !
Appena poche settimane dopo quella nostra previsione si è puntualmente materializzata col passaggio nei banchi della maggioranza del consigliere Mario Bonacci, previa ‘epurazione’ dalla stessa maggioranza dei consiglieri scomodi P. Intrieri e L. Caiaro - decretata a tavolino dal primo cittadino e da tempo nell’aria -.
Previsione tutt’altro che azzardata considerate le voci di palazzo ed i segnali sin troppo evidenti e piuttosto datati che l’avevano anticipata: su tutti la decisione di circa un anno fa, fortemente voluta dal sindaco e sin da subito osteggiata da Sinistra Italiana, di stipulare una convenzione esterna gratuita con quell’ex dirigente comunale in pensione, successivamente nominato al NIL, che, guarda caso, nell’ultima campagna elettorale è stato uno strenuo sostenitore proprio del prof. Mario Bonacci!
Scelta che a primo acchito poteva risultare illogica oltreché politicamente inopportuna ma che, a ben vedere, si va ad incastonare perfettamente nel più ampio disegno di voler stravolgere quello che era stato il risultato elettorale decretato dalle urne appena un anno e mezzo fa: due consiglieri democraticamente eletti dai cittadini ‘espulsi’ dalla maggioranza; il partito di Sinistra Italiana passato all’opposizione; giunta comunale stravolta per i suoi tre quinti dopo appena un anno; un consigliere di opposizione che passa alla maggioranza. Su tale ultimo punto sarebbe interessante conoscere il pensiero di quanti hanno sostenuto elettoralmente il prof. M. Bonacci, convinti che questa loro scelta avrebbe significato in primis esprimere un voto contro Pino Capalbo …. ma si sa le vie della politica sono infinite, soprattutto quando i rapporti i politici si intrecciano con quelli familiari.
E proprio a seguito della querelle innescatasi successivamente tra il primo cittadino ed i consiglieri Intrieri e Caiaro ci vien proprio da dire: “da quale pulpito giunge la predica” !!
E sì, perché in base a quanto denunciato dai due consiglieri scomodi sembrerebbe che il sindaco Pino Capalbo avrebbe preteso da questi la sottoscrizione di un documento col quale si impegnavano, unitamente al resto degli altri consiglieri di maggioranza, a sostenere in modo unanime la candidatura di Fausto Sposato al consiglio provinciale nonché l’avvicendamento alla presidenza del consiglio comunale tra i consiglieri eletti M. Fusaro (attualmente in carica) e A. Gencarelli (che dovrebbe subentrargli) a far data, però, solo da gennaio 2020 …… e meno male che era Sinistra Italiana a guardare a nomine ed incarichi !!
Bell’esempio di rinnovamento nel modo di fare politica, sembra di essere tornati indietro di 40 anni quando per mantenere equilibri politici e poltrone DC e PSI mercanteggiavano, per metà mandato ciascuno, la poltrona della presidenza del consiglio dei ministri!
Tuttavia per ciò che riguarda la carica di presidente del consiglio, siamo convinti, l’avvicendamento avverrà senza contraccolpi politici di rilievo nella data che sarà imposta dal primo cittadino mentre, francamente, siamo dispiaciuti del fatto che la nostra città sia rimasta senza rappresentanti in seno all’assise provinciale per pochi voti; a tal proposito sarebbe stato davvero interessante verificare se l’esito di queste consultazioni (svoltesi domenica scorsa) avesse potuto avere un risvolto positivo, o quantomeno migliore, per il candidato di Acri F. Sposato qualora fossero stati meglio bilanciati gli equilibri tra la sua candidatura al consiglio provinciale e quella che vede il sindaco Pino Capalbo a capo della lista denominata ‘Calabria per Martina’ competere, nell’ambito delle primarie per la nomina del segretario nazionale del PD, per un posto tra i componenti dell’assemblea nazionale dello stesso partito per il collegio Cosenza-Provincia.
Ad ogni modo, non possiamo non constatare come nonostante la maggiore esperienza amministrativa del neo consigliere di maggioranza, l’amministrazione a guida Capalbo-Bonacci ad oggi non ha prodotto alcun risultato positivo per la cittadinanza: vedi figuraccia revoca e contro-revoca della concessione per la raccolta differenziata alla ditta E-Log; emissione di bollette pazze per il pagamento del servizio idrico (Sinistra Italiana sin da subito sollevò la questione del potenziamento del Settore Tributi, centrale per il risollevamento finanziario dell’Ente, con maggiore e più qualificato personale ai fini di una migliore gestione del servizio ed una ottimizzazione delle riscossioni); gli inenarrabili disservizi e disagi provocati all’intera comunità a causa dell’incapacità a gestire un’emergenza meteo ampiamente anticipata dagli organi preposti, dalle TV e dai giornali (strade impraticabili; marciapiedi ricoperti di neve per giorni e giorni; cittadini rimasti bloccati nelle proprie abitazioni anche per 48 ore e costretti al fai da te; centro storico, periferia e contrade abbandonate al loro destino); incarichi legali che continuano ad assegnarsi su base fiduciaria anziché fare ricorso alla short list con conseguenti maggiori costi che ovviamente saranno posti a carico dei cittadini (tanto paga pantalone !); incarichi tecnici assegnati su base fiduciaria senza tener nella debita considerazione il principio di rotazione.
Tutti segnali di un’azione amministrativa approssimativa, incapace di gestire non solo le emergenze ma anche l’ordinario ed inadeguata rispetto alle esigenze di un territorio vasto come quello acrese e della comunità che vi risiede già alle corde per il dichiarato stato di dissesto finanziario dell’ente che, a circa due anni dall’insediamento dell’amministrazione in carica, non può più essere utilizzato come alibi per sviare l’attenzione da quelle che sono le reali responsabilità e colpe !!
In definitiva all’orizzonte, nonostante ribaltoni, espulsioni e rimpasti di giunta passati e futuri, non si vede nulla di buono per Acri ed i suoi abitanti.
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