Dopo poco meno di due anni dall’insediamento, c’è da registrare il nuovo assetto politico del Consiglio Comunale. Ne è venuto fuori giovedì nel corso della seduta, a tratti gestita male e con superficialità, che ha discusso, e poi approvato, il bilancio di previsione 2019 ed i suoi allegati.
Per la verità la discussione è stata breve in virtù del fatto che si tratta di un bilancio “ingessato” sul quale i margini di manovra sono minimi. L’attenzione, allora, è stata catalizzata dai mutamenti avvenuti in assise. Fino ad ieri la maggioranza era composta da dieci membri mentre l’opposizione da sei. Nell’ultima seduta, Bonacci, consigliere di minoranza in quota Articolo Uno Leu Bersani, già candidato a sindaco nel 2017, votando a favore del bilancio si è schierato con la maggioranza che sostiene Capalbo. Lo stesso Bonacci ha spiegato i motivi nel suo lungo intervento. Vi sono motivazioni politiche ma anche legate a posizioni di responsabilità. Il Partito Democratico, partito del sindaco e di gran parte della maggioranza, targato Zingaretti, ha intenzione di ricostituire il centro sinistra che, quindi, dovrà includere anche i bersaniani. Dunque, il passaggio di Bonacci non fa una grinza e viene accolto positivamente dalla stessa maggioranza o meglio da una parte di essa. Del resto a chi non fa comodo un politico navigato ed un ex assessore al bilancio? Sottolinea Bonacci; “in passato mi è stato chiesto dalla maggioranza, anche da chi oggi mi critica, di dare un contributo a questa amministrazione, mi sono messo a disposizione per il bene della comunità e memore del fatto che le contrapposizioni e le lotte personali hanno impedito lo sviluppo della città.” Caiaro e Intrieri, invece, oramai ex consiglieri di maggioranza, votando contro il bilancio hanno “ufficializzato” il passaggio tra le fila dell’opposizione anche se il primo ha più volte sottolineato che in caso di atti ritenuti positivi e per il bene della comunità, il suo voto sarà favorevole. Il divorzio, quindi, tra la maggioranza Capalbo e Caiaro e Intrieri si è concretizzato dopo mesi e mesi di veleni e polemiche durante i quali i due consiglieri non hanno partecipato, perché non invitati, neanche alle riunioni della stessa maggioranza. I motivi delle diatribe? Di certo l’ingresso di Bonacci ma anche alcuni aspetti amministrativi non condivisi dai due esponenti di Acri in Comune. Alla base del voto contrario anche lo scarso coinvolgimento nella redazione del bilancio ma, occorre ricordare che Caiaro e Intrieri sono, ancora per poco, rispettivamente presidente della commissione bilancio e presidente della commissione lavori pubblici. A proposito, si dice che i due siano promotori, insieme ad un gruppo di persone (quanti? chi?) della nascita di un Movimento civico. Vedremo. A questo punto la maggioranza sposta l’asse a sinistra, (in attesa di Sinistra Italiana) ed è formata da nove membri, escluso il sindaco, mentre l’opposizione da sette. I prossimi giorni, forse mesi, ci diranno se ci saranno o meno cambi anche nell’esecutivo.
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